Un’intensa perturbazione atmosferica ha flagellato sabato mattina la Lombardia, innescando una sequenza di eventi calamitosi che hanno messo a dura prova infrastrutture e tessuto sociale. L’emergenza, innescata da un violento nubifragio, si è manifestata con raffiche di vento impetuose, precipitazioni torrenziali e fenomeni convettivi che hanno rapidamente innalzato i livelli dei corsi d’acqua, generando una complessa crisi idrogeologica.L’aeroporto di Orio al Serio, fulcro nevralgico per i collegamenti aerei regionali, ha subito pesanti ripercussioni: tredici voli in arrivo sono stati deviati verso Bologna, Malpensa e Verona, mentre le partenze hanno subito ritardi significativi a causa del riposizionamento dei velivoli provenienti dai voli dirottati. Questo disservizio ha avuto un impatto diretto sui piani di viaggio di centinaia di passeggeri, evidenziando la vulnerabilità dei sistemi di trasporto aerei di fronte a eventi meteorologici estremi.Il bilancio dei danni materiali è diffuso e variegato. A Treviglio, nel Bergamasco, le raffiche di vento hanno abbattuto alberi e danneggiato veicoli, mentre una lastra di pietra, staccatasi da un cornicione, ha rischiato di causare gravi conseguenze, fortunatamente evitando feriti. Il mercato settimanale ha subito lesioni con la dispersione dei teloni e l’incrinatura delle strutture.La provincia di Como non è stata risparmiata, con allagamenti che hanno interessato il centro storico di Como, dove Piazza Cavour si è trasformata in una sorta di lago urbano, e il parcheggio del supermercato Aldi, dove i veicoli sono stati sommersi. La necessità di chiudere una corsia del lungolago testimonia l’urgenza di interventi di mitigazione del rischio idraulico. A Cantù, il crollo di un muro di una villetta ha aggiunto una nuova nota di allarme alla situazione generale. A Clusone, la violenta grandinata ha temporaneamente imbiancato il paesaggio.La situazione idrologica dei fiumi Seveso e Lambro ha destato particolare preoccupazione. Il Seveso ha raggiunto il livello di attenzione e la piena ha investito Milano, spingendo MM ad attivare la vasca di protezione e smaltimento delle acque, un sistema di ingegneria idraulica cruciale per prevenire inondazioni. Il Lambro, ugualmente preoccupante, è costantemente monitorato dalla Protezione Civile, che valuta la necessità di evacuare le attività presenti nel parco omonimo. L’incremento dei livelli dei corsi d’acqua non è solo una questione di gestione delle acque, ma riflette un quadro più ampio di cambiamenti climatici e della necessità di adattare le infrastrutture e le strategie di prevenzione. La risposta dell’ente di Protezione Civile e la collaborazione tra diversi corpi di soccorso sono state fondamentali per la gestione dell’emergenza, ma la sfida rimane quella di rafforzare la resilienza del territorio di fronte a eventi sempre più frequenti e intensi.
Lombardia sotto un’onda di maltempo: danni e disagi diffusi.
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