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sabato 8 Novembre 2025

Lonato, ritrovate pistole: svolta nell’omicidio di Dolores Dori

Nel cuore del Bresciano, a Lonato del Garda, una scoperta inquietante ha riacceso i riflettori su un drammatico episodio di violenza che ha scosso la comunità.

I Carabinieri hanno recuperato due armi da fuoco, una imponente Python in calibro .

357 Magnum e una Ruger di calibro 9, abbandonate in un’area boschiva, un nascondiglio improvvisato non lontano da un insediamento abitato prevalentemente da persone di etnia Rom.
La rilevanza della scoperta è immediatamente collegata all’efferato omicidio di Dolores Dori, avvenuto il 2 ottobre.
La donna, inerme, fu falciata da tre proiettili durante un violento scontro armato che oppose membri di famiglie rivali all’interno della stessa comunità.
L’episodio, che ha rivelato la drammatica escalation di una faida preesistente, ha portato alla luce dinamiche complesse e profonde lacerazioni sociali.

Il ritrovamento delle armi, celate in un sacchetto di plastica, rafforza il sospetto che si tratti di strumenti direttamente coinvolti nella tragedia.

La loro localizzazione strategica, in prossimità del campo nomadi, suggerisce un tentativo deliberato di occultamento, volto a eludere le indagini e a proteggere i responsabili.
Le pistole sono state prontamente sequestrate e trasferite in laboratorio, dove saranno sottoposte a scrupolosi esami balistici e improntali.
L’analisi tecnica-scientifica si propone di accertare con certezza se i proiettili rinvenuti sul corpo di Dolores Dori possano essere ricondotti a una delle due armi recuperate.
L’esame balistico permetterà di confrontare le caratteristiche uniche di ciascun proiettile con quelli recuperati sulla vittima, stabilendo se siano stati sparati dalle stesse armi.
L’analisi delle impronte digitali, ove possibile, potrebbe fornire elementi cruciali per l’identificazione degli utilizzatori.

Oltre alla componente investigativa, la vicenda solleva interrogativi più ampi sulla sicurezza e sulla convivenza civile all’interno della comunità Rom, spesso segnata da marginalizzazione, povertà e conflitti interni.
La scoperta delle armi e l’omicidio di Dolores Dori rappresentano un campanello d’allarme che richiede un’azione immediata e mirata da parte delle istituzioni, con l’obiettivo di promuovere l’integrazione, prevenire la violenza e garantire il rispetto dello stato di diritto.

Il caso richiede un approccio multidisciplinare che coinvolga non solo le forze dell’ordine, ma anche assistenti sociali, mediatori culturali e rappresentanti della comunità, per affrontare le cause profonde della violenza e costruire un futuro di pacifica convivenza.

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