Il Tribunale di Milano ha disposto l’affidamento dell’amministrazione giudiziaria alla società Loro Piana per un arco temporale di un anno, un provvedimento di rilevanza significativa che coinvolge un’azienda icona del lusso italiano e che vede, nella sua governance, la presenza di Antoine Arnault, figura apicale del colosso francese LVMH.
La decisione, emessa dalla sezione specializzata in misure di prevenzione, trae origine da un’indagine condotta dal magistrato inquirente Paolo Storari, che ha sollevato gravi irregolarità legate all’organizzazione produttiva del marchio.
L’inchiesta, infatti, ha evidenziato come Loro Piana, pur incarnando un’immagine di eccellenza, qualità artigianale e filiera controllata, abbia esternalizzato una parte significativa della sua produzione, in particolare la realizzazione di capi di abbigliamento come giacche e cappotti, a laboratori esterni.
Queste delocalizzazioni, inizialmente presentate come necessarie per rispondere alla crescente domanda globale e ottimizzare i costi, si sono rivelate, secondo le evidenze raccolte, intrinsecamente legate a pratiche di sfruttamento lavorativo.
Il provvedimento giudiziario non si limita a contestare la delocalizzazione della produzione, ma ne investiga le conseguenze, focalizzandosi sulle condizioni di lavoro offerte in questi laboratori esterni.
Le indagini hanno fatto emergere elementi che suggeriscono un sistema in cui i lavoratori, spesso privi di adeguate tutele contrattuali e salariali, sono sottoposti a ritmi di lavoro intensi, orari prolungati e, in alcuni casi, a forme di coercizione.
Questo scenario contrasta nettamente con l’immagine di responsabilità sociale e sostenibilità che Loro Piana ha costantemente promosso.
L’amministrazione giudiziaria, in questo contesto, si configura come un intervento volto a garantire la legalità e la correttezza del sistema produttivo, monitorando da vicino le attività aziendali e assicurando il rispetto delle normative in materia di lavoro e sicurezza.
La decisione del Tribunale rappresenta un campanello d’allarme per l’intero settore del lusso, sollevando interrogativi cruciali sulla trasparenza delle filiere produttive, la responsabilità delle aziende nei confronti dei lavoratori e l’effettivo controllo delle condizioni di lavoro nelle aree di produzione esternalizzate.
La vicenda Loro Piana pone, in definitiva, al centro del dibattito pubblico la necessità di un’etica del lusso più consapevole e attenta ai diritti fondamentali dei lavoratori, al di là della mera ricerca dell’eccellenza estetica e del valore commerciale.