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martedì 11 Novembre 2025

Madalina Ghenea: stalking, paura e l’appello alla giustizia

La recente udienza del processo che vede imputato un uomo accusato di stalking nei confronti della modella e attrice Madalina Ghenea, ha aperto una dolorosa riflessione sulla persistenza della violenza psicologica e la sua capacità di intaccare profondamente la vita delle vittime, estendendosi a chi le è vicino.
Le parole di Ghenea, che ha espresso sollievo per l’avanzamento del procedimento giudiziario, risuonano come un appello collettivo a contrastare un fenomeno che, purtroppo, continua a manifestarsi con ferocia.

L’episodio che ha colpito Ghenea rappresenta una drammatica esemplificazione di come lo stalking digitale possa trasformarsi in una vera e propria ossessione, capace di condizionare la quotidianità, il lavoro e la sicurezza personale.
La persecuzione, protrattasi per anni attraverso messaggi offensivi e minacce veicolate sui social media, ha generato un clima di terrore e ansia che ha reso la vita della modella un inferno.
La testimonianza di Leonardo Maria Del Vecchio, ex fidanzato e amico di Ghenea, ha offerto un quadro ancora più ampio della gravità della situazione.
Anche lui, infatti, è stato preso di mira dalla stessa persona che tormentava la modella, dimostrando come lo stalker non si limitasse a colpire direttamente la vittima, ma estendesse la sua violenza a chiunque facesse parte della sua cerchia.

Del Vecchio ha descritto un modus operandi studiato per delegittimare e screditare Ghenea, creando un’atmosfera di sospetto e paura che ha reso difficile per lei condurre una vita normale.
La consapevolezza di essere costantemente sotto osservazione, la paura per la propria incolumità e per quella dei propri cari, hanno pesato in maniera insopportabile sulla sua psiche.
L’aneddoto relativo all’interesse di Ghenea per l’acquisto di porte blindate rivela la drammaticità percepita dalla vittima, la sua reale sensazione di vulnerabilità e la necessità di mettere in atto misure di protezione, anche drastiche, per garantire la sicurezza sua e della sua famiglia.

Questo caso, purtroppo, non è un’eccezione, ma un campanello d’allarme che ci invita a riflettere sulla necessità di rafforzare le leggi a tutela delle vittime di stalking, di migliorare i sistemi di monitoraggio e di prevenzione, e soprattutto, di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gravità di questo fenomeno.

La testimonianza di Madalina Ghenea e di chi le è vicino, ci ricorda che la violenza psicologica lascia cicatrici profonde e che è fondamentale offrire sostegno e protezione alle vittime, affinché possano ricostruire la propria vita e ritrovare la serenità perduta.

La prossima udienza, fissata per il 12 gennaio, sarà un’altra tappa importante in questo percorso di giustizia e di speranza.

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