Dopo un percorso di degenza che ha spaziato per quasi un mese presso l’Istituto Humanitas di Rozzano, Massimo Moratti ha lasciato la struttura sanitaria.
L’imprenditore e figura carismatica nel panorama calcistico italiano, noto soprattutto per la sua presidenza dell’Inter, aveva accusato una severa polmonite che ha richiesto un intervento medico complesso e prolungato.
La gravità delle sue condizioni ha portato ad un ricovero in terapia intensiva, dove per una settimana è stato sottoposto a ventilazione meccanica, una circostanza che testimonia la delicatezza del suo stato di salute.
La decisione di procedere con l’intubazione rifletteva la necessità di supportare le funzioni respiratorie e garantire un adeguato apporto di ossigeno, elementi cruciali per la sua ripresa.
La dimissioni odierna rappresentano un momento di sollievo per la sua famiglia e per i numerosissimi tifosi nerazzurri che lo hanno sostenuto durante questo periodo di incertezza.
La sua leadership all’Inter, durata undici anni, ha segnato un’epoca di successi e di passione, consolidando un legame profondo con la tifoseria.
Questa esperienza, seppur dolorosa, getta luce sull’importanza della prevenzione e della tempestività nell’affrontare patologie respiratorie, soprattutto in un contesto globale ancora segnato dalle conseguenze della pandemia.
Il recupero completo richiederà tempo e cure continue, ma il ritorno a casa è un passo fondamentale verso la ripresa delle sue attività e del suo coinvolgimento nel mondo dello sport e degli affari.
La sua figura, spesso associata a coraggio e determinazione, incarna un esempio di resilienza e speranza per tutti coloro che lottano per superare le avversità.








