martedì 14 Ottobre 2025
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Milano, assemblea infuocata: voto Israele scatena proteste e tensioni.

L’assemblea comunale di Milano si è trovata al centro di un’aspra contesa, culminata in disordini e forti tensioni, a seguito del voto su un ordine del giorno proposto dal consigliere dei Verdi, Carlo Monguzzi.
La proposta, volta a interrompere qualsiasi forma di cooperazione istituzionale con lo Stato di Israele, inclusa la sospensione del gemellaggio con Tel Aviv, ha generato un profondo scisma nell’organo deliberativo cittadino.

Il dibattito, già acceso, ha visto l’ordine del giorno votato per punti separati, con un esito che ha esacerbato le divisioni.
L’espressione di disapprovazione da parte del pubblico presente in aula non si è fatta attendere.

Il dissenso, manifestato attraverso striscioni in lingua milanese – un atto simbolico di radicamento nella realtà locale – e slogan evocativi, ha assunto toni veementi, accusando i consiglieri favorevoli al mantenimento delle relazioni con Israele di complicità in presunti crimini di genocidio.
La retorica utilizzata, carica di emotività e riferimenti alla questione palestinese, ha immediatamente elevato la temperatura del confronto.

La presidente dell’Aula, Elena Buscemi, ha tentato di ristabilire l’ordine procedurale, ma l’escalation delle proteste ha reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine.
La Polizia Locale è stata incaricata di sgomberare il pubblico, mentre le opposizioni, in particolare i consiglieri di centrodestra, esprimevano apertamente il loro disappunto con cori di disapprovazione.
La notizia del voto, rapidamente diffusa, ha scatenato ulteriori proteste all’esterno di Palazzo Marino.
La folla di manifestanti, in un atto di sfida all’autorità comunale, ha tentato di forzare le transenne, generando momenti di forte tensione.
La risposta delle forze dell’ordine, in questo frangente, si è concretizzata nell’utilizzo di strumenti di contenimento, come i manganelli, per disperdere i manifestanti.
L’evento si è concluso con un corteo di protesta che ha attraversato le vie del centro cittadino, portando con sé il peso di un dibattito complesso e polarizzato.

L’episodio riflette la crescente sensibilità nei confronti della questione palestinese all’interno della società milanese, nonché la difficoltà di conciliare valori di solidarietà internazionale con considerazioni politiche e diplomatiche.
Il gemellaggio con Tel Aviv, in particolare, si configura come un nodo cruciale in un panorama internazionale segnato da conflitti e disuguaglianze, e la sua sospensione avrebbe implicazioni significative a livello politico e simbolico.
La vicenda solleva interrogativi importanti sul ruolo delle istituzioni locali nella gestione di questioni globali, e sulla necessità di promuovere un dialogo costruttivo e inclusivo che tenga conto delle diverse sensibilità presenti nella comunità.

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