Un atto di disobbedienza civile ha animato oggi il cuore di Milano, scuotendo le fondamenta di una narrazione che tenta di silenziare voci dissenzienti. Verso le 13, un flash-mob si è materializzato di fronte ai Laboratori Ansaldo della Scala, un palcoscenico scelto per la sua carica simbolica, un luogo di produzione culturale che oggi si trova a confrontarsi con un conflitto di valori. L’azione, nata come risposta al licenziamento di una giovane operaia, si configura come una chiara denuncia di un clima di repressione e di una gestione autoritaria del dissenso.La lavoratrice, durante l’evento inaugurale dell’assemblea dell’Asian Development Bank, un’occasione di prestigio che prevedeva la presenza della Premier Giorgia Meloni, aveva interrotto la preparazione del concerto, esprimendo pubblicamente il suo sostegno alla causa palestinese. Il gesto, che ha visto la tentata esibizione di una bandiera, è stato interpretato come una violazione del regolamento aziendale, con conseguente provvedimento di licenziamento.L’iniziativa del flash-mob, un’espressione di solidarietà e di rifiuto di questa decisione, ha visto la partecipazione attiva di esponenti di diverse realtà politiche e sociali, tra cui l’ANPI, i Verdi e Rifondazione Comunista, a testimonianza di un ampio consenso nei confronti della causa della lavoratrice. L’assemblea preliminare dei lavoratori e dei colleghi ha fornito un terreno fertile per la discussione e la mobilitazione, culminando nell’azione di disobbedienza civile organizzata dal sindacato di base Cub.La raccolta firme, già a quota 700, rappresenta un chiaro segnale di pressione verso l’azienda e le istituzioni, evidenziando la preoccupazione per un provvedimento ritenuto eccessivo e politicamente motivato. Il licenziamento, secondo i promotori della protesta, non è un semplice atto disciplinare, ma una misura volta a soffocare le voci che si levano contro le atrocità commesse a Gaza e la mancanza di una risposta politica e umanitaria adeguata da parte delle istituzioni.Il sindacato Cub, insieme alla Cub Informazione e Spettacolo di Milano, ha annunciato ulteriori azioni legali e di sensibilizzazione, con l’obiettivo di impedire che questa vicenda si concluda con un silenzio assordante. Si tratta di un tentativo di riscattare un diritto alla libertà di espressione, di contestare un sistema che privilegia il profitto e il consenso politico a scapito dei diritti umani fondamentali.Il prossimo appuntamento, annunciato per venerdì prossimo alle 17 davanti al Teatro alla Scala, si preannuncia come un momento cruciale per rafforzare la pressione e mantenere alta l’attenzione sul caso, trasformando un atto di protesta individuale in una rivendicazione collettiva per la giustizia e la solidarietà internazionale. La vicenda trascende la mera questione del reintegro di una lavoratrice, configurandosi come un campanello d’allarme per la salvaguardia delle libertà civili e per la responsabilità morale di fronte alle tragedie globali.
Milano: Flash Mob e Protesta per il Licenziamento e Gaza
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