mercoledì 30 Luglio 2025
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Milano, presidio silenzioso: un’eco di solidarietà per Gaza.

Un’eco di sollecitudine si propaga nel cuore di Milano, un presidio silenzioso che si è trasformato in un rituale quotidiano di resistenza pacifica.
Ogni sera, dalle 18:30 alle 20:30, una comunità variegata di cittadini si raccoglie in Piazza Duomo, non con slogan gridati o manifesti urlati, ma con la compostezza di chi porta sulle spalle un fardello di dolore e la speranza di un cambiamento.
L’iniziativa, nata il 16 luglio, è figlia della profonda angoscia suscitata dalle tragiche vicende che affliggono Gaza.
Non si tratta di una mobilitazione occasionale, ma di un impegno costante, un atto di presenza che testimonia la solidarietà verso un popolo martoriato.

La sua forza risiede proprio nella sua ripetitività, nella sua capacità di resistere alla deriva dell’indifferenza.

Chi partecipa non è un gruppo coeso di attivisti professionali, ma un mosaico di persone: studenti, pensionati, professionisti, famiglie.

Ognuno offre il proprio contributo secondo le proprie possibilità, un’ora, mezz’ora, un breve saluto, un gesto di vicinanza.

Questa flessibilità è cruciale per la sostenibilità dell’iniziativa, permettendo a un numero maggiore di persone di sentirsi parte di un movimento collettivo.

La scelta del silenzio è significativa.
Non si tratta di un vuoto comunicativo, ma di una forma di comunicazione potente, che invita alla riflessione e alla compassione.
Il silenzio amplifica il peso delle immagini provenienti da Gaza, focalizza l’attenzione sulle sofferenze umane, esorta alla responsabilità morale.

La scelta del luogo, Piazza Duomo, il cuore pulsante della città, è altrettanto calcolata.

È un luogo di passaggio, un punto di incontro, un palcoscenico pubblico che amplifica la visibilità della protesta.

La presenza silenziosa, discreta ma costante, si contrappone al rumore assordante della vita quotidiana, cercando di scuotere le coscienze, di creare uno spazio di dialogo e di sensibilizzazione.
L’assenza di tensioni, l’ordine e la compostezza con cui si svolge il presidio sono un segno di rispetto, non solo verso le vittime, ma anche verso la città che li ospita.
Dimostrano che la protesta può essere pacifica, civile, rispettosa delle regole, e che la solidarietà non richiede violenza o provocazione.

Questo silenzioso presidio di Milano è più di una manifestazione: è un atto di fede nella possibilità di un mondo più giusto, un esempio di come la cittadinanza attiva possa esprimersi in forme creative e resilienti, un grido sommesso che, forse, un giorno sarà ascoltato.

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