L’indagine sull’attività urbanistica a Milano ha portato alla luce un quadro di interazioni costanti e indirizzanti tra l’assessore Giancarlo Tancredi e Giuseppe Marinoni, presidente della Commissione paesaggio, rivelando un’intensa pressione sull’organismo tecnico incaricato di valutare progetti cruciali per lo sviluppo infrastrutturale della città e la preparazione dei Giochi Olimpici Invernali Milano-Cortina 2026.
L’informativa del Nucleo di Polizia Economica Finanziaria della Gdf, depositata il 14 maggio e comprendente oltre 300 pagine di messaggi, descrive un flusso continuo di richieste, suggerimenti e sollecitazioni provenienti da Tancredi, che miravano a influenzare le decisioni della Commissione.
Il focus delle interazioni si concentra su interventi di rilievo strategico, che vanno ben oltre la specifica vicenda del Pirellino-Torre Botanica, abbracciando progetti di trasformazione urbana di portata nazionale e internazionale.
Un esempio emblematico è rappresentato dall’accelerazione richiesta per l’approvazione del Villaggio Olimpico, destinato a ospitare atleti e delegazioni durante i Giochi.
I messaggi rivelano un’urgenza percepita da Tancredi, che chiedeva esplicitamente la trasmissione anticipata del parere della Commissione e la possibilità di discuterne personalmente, evidenziando una preoccupazione latente e una necessità di controllo diretto sui processi decisionali.
Le dinamiche di influenza non si limitano al Villaggio Olimpico, ma estendono la loro portata al Progetto “Arena Santa Giulia-Olimpiadi Invernali”, un’altra opera di grande impatto sul territorio.
In questo caso, Tancredi interrogava direttamente Marinoni sulla “passabilità” del progetto, suggerendo una volontà di assicurarsi un esito positivo.
La risposta di Marinoni, che ammetteva di non aver ancora visionato il progetto nonostante le rassicurazioni degli operatori, sottolinea una potenziale discrepanza tra le aspettative dell’assessore e la reale situazione procedurale.
L’indagine mette in luce anche la frequenza con cui Tancredi proponeva incontri con figure chiave del settore immobiliare, come Manfredi Catella, per discutere i progetti in esame.
Queste interazioni suggeriscono un tentativo di creare un canale di comunicazione diretto tra la politica, gli sviluppatori e le commissioni tecniche, potenzialmente eludendo i percorsi decisionali formali.
Il ventaglio dei progetti oggetto di pressione include interventi su aree di significativa importanza per la città, come l’ex Trottola Milano, con la sua dismissione e riqualificazione in prossimità dello Stadio Meazza, e altre iniziative di sviluppo urbano.
L’insieme di queste interazioni dipinge un quadro complesso di dinamiche di influenza, sollevando interrogativi sull’indipendenza della Commissione paesaggio e sulla trasparenza dei processi decisionali che regolano la trasformazione urbana di Milano.
L’indagine, pertanto, apre una finestra su un sistema di relazioni che richiede un’analisi approfondita per accertare la conformità dei comportamenti alle norme di legge e garantire la corretta gestione del patrimonio urbano.