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domenica 16 Novembre 2025

Milano, shock: svastica e stella di David, un atto di odio

L’immagine, cruenta e provocatoria, ha squarciato la facciata di un edificio a Milano, in via Gluck, un luogo che, pur nella sua quotidianità, si trova a breve distanza dal cuore pulsante della Stazione Centrale: una svastica accostata a una stella di David.
L’atto, oltre alla sua evidentissima carica simbolica, è il riemergere di un’onda di intolleranza che aveva già manifestato la sua presenza, lo scorso settembre, con scritte antisemite disegnate negli stessi spazi urbani.

Questo episodio non è un mero vandalismo; è il sintomo di una frattura profonda, un’incrinatura nel tessuto sociale che richiede un’analisi complessa e una risposta decisa.
L’accostamento di questi due simboli, uno legato alla tragedia della Shoah e all’orrore del nazifascismo, l’altro, la stella di David, che rappresenta l’identità e la storia del popolo ebraico, è un tentativo aberrante di equivalenza, un tentativo di sminuire l’incomparabile gravità delle persecuzioni e dei genocidi che hanno segnato il XX secolo.

È un’operazione volta a confondere le vittime e ad offuscare la verità storica.

La scelta di Milano, città con una ricca e secolare presenza ebraica, e la vicinanza alla Stazione Centrale, crocevia di persone e culture, suggeriscono una volontà deliberata di colpire nel segno, di provocare una reazione, di destabilizzare.
Si tratta di un messaggio diretto a una comunità, ma anche a una società intera, volto a misurare i confini della tolleranza e a sondare il terreno fertile per l’odio.

L’episodio va letto alla luce di un contesto storico-sociale più ampio.

L’ascesa di movimenti estremisti, la proliferazione di discorsi d’odio online, la diffusione di teorie complottiste e negazioniste contribuiscono a creare un clima di intolleranza e di sospetto che favorisce la riemersione di vecchi pregiudizi e di nuove forme di antisemitismo.
La banalizzazione del male, la sminuizione della Shoah, la negazione dell’esistenza di discriminazioni e di razzismo sono tutte strategie utilizzate per legittimare l’odio e la violenza.
La risposta a questo atto di provocazione non può essere la reazione emotiva, quanto piuttosto un impegno concreto per la memoria, l’educazione e la legalità.
È necessario rafforzare l’impegno delle istituzioni, delle scuole, delle associazioni e della società civile per promuovere la conoscenza della storia, per combattere l’antisemitismo e il razzismo in tutte le loro forme, per educare le nuove generazioni ai valori della tolleranza, del rispetto e della convivenza pacifica.
La memoria della Shoah non è un monito del passato, ma un faro che illumina il presente e guida il futuro.

È un impegno a non dimenticare, a non dimenticare mai, e a vigilare costantemente per evitare che simili atrocità possano ripetersi.

La svastica accostata alla stella di David è un’allarme, un grido d’aiuto che ci invita a non restare indifferenti, a reagire con fermezza e a difendere i valori della democrazia e della convivenza civile.
È un appello alla responsabilità individuale e collettiva, un invito a costruire un futuro in cui l’odio e l’intolleranza non abbiano più spazio.

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