sabato 2 Agosto 2025
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Milano, terremoto Suburra: arrestati assessori e manager immobiliari

L’inchiesta “Suburra”, che getta una luce cruda sulle dinamiche di potere e corruzione che avvolgono la pianificazione urbanistica a Milano, ha visto l’applicazione di misure cautelari restrittive nei confronti di figure di spicco del panorama politico e immobiliare cittadino.

Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) Mattia Fiorentini, accogliendo le richieste formulate dalla Procura, ha disposto gli arresti domiciliari per Giancarlo Tancredi, ex assessore alla Rigenerazione Urbana del Comune, e Manfredi Catella, amministratore delegato (CEO) del gruppo immobiliare Coima.
L’esecuzione dei provvedimenti è stata condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria (NPEF) della Guardia di Finanza, a conferma della gravità delle accuse mosse.

Il GIP Fiorentini ha dato ampiamente ragione dell’impianto accusatorio presentato dalla Procura, un segnale che rafforza il quadro di presunte irregolarità e possibili illeciti.
L’inchiesta, complessa e articolata, indaga su presunte turbative d’asta, corruzione e favoritismi nell’assegnazione di importanti progetti di riqualificazione urbana, sollevando interrogativi sulle modalità di gestione del territorio e sulla trasparenza delle procedure amministrative.
Parallelamente agli arresti domiciliari di Tancredi e Catella, il GIP ha disposto la detenzione in carcere per Andrea Bezziccheri, figura di riferimento del gruppo Bluestone, ampliando ulteriormente la rete di persone coinvolte.
La scelta della custodia cautelare, in questo caso, suggerisce una valutazione di pericolo legato alla possibilità di inquinamento probatorio o di fuga.
Completano il quadro cautelare Giuseppe Marinoni, che ricopriva la carica di presidente della Commissione per il Paesaggio del Comune, organo successivamente sciolto, e Alessandro Scandurra, architetto e membro della stessa Commissione.
Federico Pella, precedentemente manager presso la società di ingegneria J+S, è anch’esso agli arresti domiciliari.
La presenza di figure legate alla Commissione per il Paesaggio evidenzia un possibile coinvolgimento anche nel controllo e nella supervisione delle attività urbanistiche, sollevando dubbi sull’effettiva indipendenza e l’imparzialità delle decisioni prese.
L’inchiesta “Suburra” non si limita a individuare singoli responsabili, ma mira a ricostruire un sistema complesso di relazioni e dinamiche che hanno potenzialmente compromesso l’interesse pubblico e distorto il processo di pianificazione urbana a Milano.
Le prossime fasi del procedimento giudiziario saranno cruciali per accertare la sussistenza dei reati contestati e per chiarire le responsabilità di ciascuno degli indagati, con possibili ripercussioni significative sull’amministrazione comunale e sul settore immobiliare.

L’episodio rappresenta un campanello d’allarme sulla necessità di rafforzare i controlli, promuovere la trasparenza e garantire l’indipendenza delle istituzioni coinvolte nella gestione del territorio.

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