La riapertura delle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2006, ha assunto una piega inaspettata e potenzialmente cruciale grazie a una scoperta inattesa durante la revisione delle prove raccolte.
Un profilo genetico non precedentemente identificato è stato isolato da una garza impiegata diciotto anni fa dal medico legale durante l’autopsia sulla vittima.
Questa anomalia ha immediatamente sollevato il sospetto di una possibile contaminazione del campione, a seguito di precedenti esami autoptici eseguiti nelle stesse condizioni e strutture.
La Procura di Pavia, riconoscendo la rilevanza della questione e la necessità di escludere qualsiasi errore o interferenza, ha ordinato un’analisi comparativa approfondita.
La complessità del caso, aggravata dal tempo trascorso e dalla potenziale fragilità del materiale genetico, ha richiesto l’intervento di specialisti di alto livello.
I genetisti Carlo Previderè e Pierangela Grignani sono stati incaricati di eseguire le analisi, che si sono rivelate di importanza cruciale: la comparazione del nuovo profilo con preparati istologici di cinque uomini deceduti contemporaneamente a Chiara Poggi ha mostrato una concordanza degli alleli con il soggetto identificato attraverso il codice anonimo 153E.
Questo risultato, inatteso nell’ambito dell’incidente probatorio originario, suggerisce una potenziale connessione tra l’identità del soggetto 153E e l’omicidio.
L’evoluzione delle indagini ha visto l’affidamento, in un secondo momento, alla prof.
ssa Cristina Cattaneo, rinomata esperta nel campo dell’antropologia forense e della medicina legale, e già coinvolta nell’inchiesta sulla morte di Yara Gambirasio.
La prof.
ssa Cattaneo è stata incaricata di nuove verifiche relative alle cause del decesso, con l’obiettivo di ricostruire con maggiore precisione la dinamica dell’evento traumatico e di individuare possibili elementi trascurati o mal interpretati in passato.
Per ottenere una valutazione il più possibile completa e accurata, la Procura ha inoltre designato la prof.
ssa Cattaneo come consulente del Pubblico Ministero, estendendo il suo coinvolgimento all’analisi degli elementi raccolti sia in sede medico-legale sulla vittima che sul luogo del delitto.
Questa decisione sottolinea l’importanza attribuita alla competenza interdisciplinare e all’utilizzo delle tecniche più avanzate per fare luce su un caso che ha segnato profondamente l’opinione pubblica e che, a distanza di quasi due decenni, presenta ancora elementi di profonda incertezza e potenziali sviluppi.
La presenza di un profilo genetico inatteso apre nuove piste investigative e ripropone la questione della corretta identificazione del responsabile, alimentando la speranza di una verità processuale definitiva.