L’imminenza delle Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026 si configura non solo come un evento sportivo di risonanza globale, ma come un’occasione privilegiata per intessere reti sociali e promuovere una visione inclusiva del territorio.
In questo spirito, la partnership tra Fiera Milano e la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli ha dato vita a un progetto innovativo, “Vite in campo”, inaugurato con un incontro significativo nel contesto del carcere di Bollate.
L’iniziativa ambisce a trascendere i confini fisici e concettuali, portando i valori cardine del movimento olimpico – eccellenza, amicizia, rispetto – in luoghi spesso marginalizzati, creando connessioni inaspettate e offrendo opportunità di crescita personale e collettiva.
“Vite in campo” non è un mero evento di intrattenimento, ma un vero e proprio percorso culturale e narrativo, concepito per stimolare il dialogo e favorire l’empatia tra diverse realtà sociali.
L’approccio scelto è quello dell’ascolto e della condivisione: storie di resilienza, di superamento delle avversità, di ricerca di una nuova identità, raccontate da persone che hanno vissuto esperienze significative.
Queste narrazioni, cariche di umanità e coraggio, offrono una prospettiva inedita sui valori olimpici, mostrandone la capacità di ispirare e trasformare la vita delle persone, anche al di fuori del contesto sportivo.
Come sottolinea Alessia Magistroni, Direttore Comunicazione di Fiera Milano, lo sport possiede un innegabile potere trasformativo.
Esso incarna ideali di impegno, disciplina e perseveranza, ma anche di collaborazione e rispetto dell’avversario.
Promuovere questi valori significa andare oltre la semplice celebrazione delle performance atletiche, significa impegnarsi attivamente nella costruzione di una società più equa e inclusiva.
“Vite in campo” rappresenta un tassello importante in questo percorso, offrendo uno spazio di riflessione e di crescita per i detenuti, per il personale carcerario e per l’intera comunità.
L’iniziativa non si limita a un singolo incontro, ma si prefigge di sviluppare un programma continuativo, con incontri, laboratori e attività formative che coinvolgano diverse realtà sociali.
L’obiettivo è quello di creare un circolo virtuoso, in cui lo sport diventa un veicolo per la riabilitazione, la reintegrazione sociale e la riscoperta del proprio potenziale.
Le storie condivise, le relazioni create e le competenze acquisite contribuiranno a rafforzare il senso di appartenenza e a promuovere un futuro di speranza e di opportunità per tutti.
Milano Cortina 2026, dunque, si proietta verso il futuro, non solo come evento sportivo di successo, ma come catalizzatore di cambiamento sociale e come testimonianza del potere trasformativo dello sport.









