Un atto di sconsideratezza, un’immagine sconcertante che si propaga rapidamente attraverso i canali digitali: un lancio con paracadute dal tetto del Pirellino, iconico grattacielo milanese in via Melchiorre Gioia. L’azione, documentata in un video virale, rivela un gruppo di giovani che, sfruttando l’oscurità e la presunta vulnerabilità di un edificio in fase di ristrutturazione, penetrano abusivamente nell’edificio. L’escalation culmina nel lancio di uno di loro, con paracadute, dal punto più alto, in una performance plateale che include un gesto di provocazione rivolto alla telecamera. Questo episodio, ben più di una semplice bravata, solleva interrogativi profondi sulla deriva comportamentale di una certa fascia di giovani e sull’incapacità del tessuto sociale di intercettare e contrastare tali derive. La vicepresidente del Coordinamento Comitati Milanesi, Fabiola Minoletti, non esita a definire l’azione “follia”, evidenziando un allarmante proliferazione di comportamenti a rischio, che vanno dal “train surfing” all’arrampicata audace su monumenti e strutture architettoniche. Si tratta di una tendenza che trascende la semplice ricerca di adrenalina, configurandosi come una forma di sfida al sistema, una ricerca di visibilità attraverso l’esibizionismo e la messa in pericolo della propria incolumità. Il problema non risiede unicamente nell’atto compiuto, ma nell’indicazione di un vuoto normativo che permette a simili azioni di essere perpetrate, alimentando un circolo vizioso di competizione per la performance più estrema. Il legislatore si dimostra, ancora una volta, in ritardo rispetto all’evoluzione dei fenomeni sociali, incapace di anticipare e regolamentare le nuove forme di espressione giovanile, che spesso si manifestano attraverso comportamenti rischiosi e potenzialmente pericolosi. Questa lentezza legislativa si traduce in un’impunità percepita, incoraggiando ulteriori escalation e rendendo necessaria una riflessione più ampia sul ruolo della prevenzione, dell’educazione e della responsabilizzazione sociale. La sfida è quella di creare un quadro normativo che non solo punisca i comportamenti illegali, ma che, soprattutto, offra alternative costruttive e promuova una cultura del rispetto, della sicurezza e della consapevolezza dei rischi. Il futuro della vivibilità urbana e la sicurezza dei cittadini dipendono dalla capacità di rispondere con tempestività e determinazione a questo fenomeno emergente.
Paracadutisti sul Pirellino: gesto folle, vuoti e inquietudini.
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