Il Tribunale del Riesame di Brescia è chiamato a valutare, in udienza fissata per il 14 ottobre, la legittimità del provvedimento di perquisizione e sequestro disposto a carico dell’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti.
L’istanza di revoca è stata avanzata dal legale del magistrato, attualmente in pensione, in seguito all’irruzione, avvenuta il 26 settembre, che ha coinvolto la sua abitazione, quella dei genitori e degli zii di Andrea Sempio, figura centrale nel complesso intreccio giudiziario.
La vicenda ruota attorno a presunte irregolarità in un’inchiesta del 2017, originariamente incentrata sull’omicidio di Chiara Poggi e che, per dinamiche poi giudicate non sufficientemente provate, si era conclusa con l’archiviazione del caso che vedeva coinvolto Andrea Sempio.
Secondo l’accusa, Venditti avrebbe ricevuto tangenti per manipolare il procedimento giudiziario a favore di Sempio, alterando così il corso della giustizia.
L’ipotesi di corruzione in atti giudiziari, un reato particolarmente grave che incide direttamente sul pilastro della legalità, ha portato all’apertura di un’indagine nei suoi confronti.
L’intervento della Guardia di Finanza e dei Carabinieri, delegati dalla Procura di Brescia, ha rappresentato una fase drammatica per il procuratore in pensione e per i suoi familiari, segnando un’escalation nell’iter giudiziario.
Il blitz ha evidenziato la serietà delle accuse e l’intento della magistratura di ricostruire una possibile filiera di corruzione, analizzando documenti, comunicazioni e flussi finanziari.
Il ricorso presentato dal difensore di Venditti, l’avvocato Domenico Aiello, contesta la sussistenza di “gravi indizi” a supporto dell’accusa.
La linea difensiva si concentrerà, presumibilmente, sulla dimostrazione dell’assenza di elementi concreti che possano collegare in modo inequivocabile l’ex magistrato al presunto illecito.
Un punto cruciale sarà la valutazione della solidità delle prove raccolte dalla Procura e la loro capacità di supportare l’ipotesi di corruzione.
L’udienza del Riesame rappresenterà dunque un momento decisivo per Venditti, poiché i giudici della Libertà dovranno esaminare attentamente il contenuto del ricorso e la legittimità del provvedimento cautelare, bilanciando il diritto alla libertà personale del magistrato con le esigenze di accertamento della verità processuale.
La decisione del Tribunale potrebbe avere implicazioni significative non solo per Venditti, ma anche per l’intera percezione di imparzialità e integrità del sistema giudiziario.







