venerdì 3 Ottobre 2025
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Sciopero a rischio: Cube e Sgb sfidano la Commissione di Garanzia

Cube e Sgb ribadiscono con fermezza la proclamazione dello sciopero generale previsto per il domani, un atto conseguente alla determinazione a bloccare la Flotilla e a manifestare solidarietà verso Gaza.
La nota con profonda preoccupazione la recente comunicazione della Commissione di Garanzia, definendola una distorsione intenzionale delle ragioni alla base della protesta.

La Commissione, con la sua interpretazione parziale e forzata, suggerisce una revoca dell’astensione dal lavoro che Cube e Sgb considerano inaccettabile.
Si tratta, a loro avviso, di una decisione connotata da implicazioni politiche dirompenti, volta a sminuire, a negare l’evidenza di una situazione critica.

La motivazione primaria dello sciopero, come esplicitato nel documento di convocazione, si fonda su un’interpretazione rigorosa dell’art.

2, comma 7, della Legge 146/90.
Tale articolo stabilisce che in circostanze eccezionali, laddove si verifichi una flagrante violazione dei principi costituzionali e si configuri un pericolo imminente per l’incolumità e la dignità dei lavoratori imbarcati sulla Global Sumud Flottilla, l’obbligo di ottemperare ai cosiddetti “preavvisi minimi” può essere legittimamente sospeso.

Cube e Sgb sostengono che l’azione prevista, il blocco della Flotilla, non sia un mero atto di disobbedienza, ma una risposta doverosa a una situazione che mette a rischio i diritti fondamentali e la stessa sopravvivenza di chi si appresta a partecipare all’iniziativa umanitaria verso Gaza.
La Commissione di Garanzia, con il suo intervento, pare ignorare la gravità della situazione, concentrandosi su formalismi procedurali a discapito della salvaguardia della vita umana e della difesa dei valori costituzionali.

Lo sciopero rappresenta quindi un atto di resistenza civile e un appello urgente alla responsabilità politica, volto a denunciare un sistema che antepone interessi economici e geopolitici alla tutela dei diritti umani e alla promozione della pace nel Mediterraneo.

La mobilitazione è un monito per la comunità internazionale, esortandola ad intervenire con decisione per porre fine al conflitto e garantire un accesso sicuro e dignitoso agli aiuti umanitari per la popolazione gazzina.

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