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venerdì 14 Novembre 2025

Sempio, intercettazioni choc: Bisogna pagare quei signori

Le intercettazioni, risalenti al 9 febbraio 2017, restituiscono un frammento di conversazione angosciante all’interno del nucleo familiare Sempio, in un momento di forte tensione legata alle vicende giudiziarie che coinvolgono Andrea Sempio, indagato per omicidio nel caso Garlasco.

La frase lapidaria di Giuseppe Sempio – “Adesso bisogna che troviamo la formula di pagare quei signori lì” – svela una preoccupazione palpabile, un bisogno urgente di gestire un onere economico legato alla difesa legale.

La risposta confusa, quasi disorientata, della madre, “Chi?”, amplifica il senso di smarrimento e la difficoltà di affrontare una situazione finanziaria complessa.

La successiva affermazione del padre, “Eh portare i soldi all’avvocato visto che escono.

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“, suggerisce una percezione di vincoli, forse di obblighi pressanti, che gravano sulla famiglia.

L’intervento di Andrea, “Vado a prenderli io vediamo”, testimonia una presa di responsabilità, un tentativo di assumere il controllo della situazione, pur nell’incertezza.

Queste conversazioni, ora cruciali, emergono nel contesto di un’indagine più ampia, condotta dalla Procura di Brescia per corruzione in atti giudiziari, che vede coinvolto l’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti.

Le indagini, incentrate su presunte irregolarità legate all’archiviazione del caso Sempio nel 2017, hanno portato a perquisizioni e sequestri disposti nei confronti di Venditti e di altre persone, inclusi Andrea Sempio, i suoi familiari e alcuni ex carabinieri.
Un’analisi approfondita dei conti correnti di Venditti non ha evidenziato anomalie significative, suggerendo che l’ex magistrato non fosse, inizialmente, considerato un bersaglio primario delle perquisizioni.

Inizialmente, l’attenzione degli investigatori, impegnati a ricostruire la dinamica degli eventi e a tracciare flussi finanziari sospetti, si era concentrata su Andrea Sempio, i suoi familiari e gli ex militari dell’Arma.

L’inchiesta bresciana ha portato alla luce movimenti finanziari significativi, per un ammontare superiore ai 40.000 euro, nei conti della famiglia Sempio, accompagnati da prelievi di contanti ingenti.
La famiglia Sempio, in diverse occasioni pubbliche, ha dichiarato che tali somme sarebbero state destinate al pagamento delle parcelle legali.
Questa versione dei fatti, se confermata, potrebbe fornire una chiave di lettura per comprendere l’urgenza espressa nelle intercettazioni del 2017 e la complessità della situazione finanziaria che gravava sulla famiglia.
La vicenda solleva interrogativi profondi sulla delicatezza dei rapporti tra il sistema giudiziario, le dinamiche familiari in situazioni di grave stress e la potenziale influenza di fattori economici nel processo decisionale, con implicazioni che vanno ben oltre il caso specifico, toccando principi fondamentali di legalità e imparzialità.
L’indagine, in corso, cerca di fare luce su queste zone d’ombra, ricostruendo la catena degli eventi e stabilendo eventuali responsabilità.

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