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domenica 16 Novembre 2025

Sequestro a Brescia: Riesame contro l’indagine su Venditti

L’udienza a Brescia, relativa al ricorso al Tribunale del Riesame contro il sequestro degli apparati informatici di Mario Venditti, ex procuratore aggiunto di Pavia, ha aperto un nuovo capitolo di un’indagine complessa e controversa, incentrata sulla presunta gestione irregolare della Procura di Pavia.
Venditti, accompagnato dalla sua difesa, ha partecipato all’udienza, mantenendo un profilo basso e senza rilasciare dichiarazioni.

Il ricorso, condiviso dai legali dei carabinieri Giuseppe Spoto e Silvio Sapone, mira a ottenere l’annullamento del provvedimento di sequestro, già revocato in precedenza in due occasioni dai giudici del Riesame.

La difesa dei carabinieri ha sollevato un’obiezione centrale: la reiterazione del sequestro, formulato come una copia esatta della precedente ordinanza, appare priva di una giustificazione logica e giuridicamente solida.
L’avvocato Giorgia Spiaggi ha argomentato che il provvedimento manca di un nesso funzionale evidente tra le informazioni che si intende acquisire e i dispositivi informatici sottoposti a sequestro.

Questa mancanza, a suo dire, rende il provvedimento viziato di illegalità e ne inficia la legittimità.

Il rischio, secondo la difesa, è quello di un’indagine che si protrae senza una base giuridica chiara, con possibili ripercussioni sulla vita privata e professionale degli indagati.
L’attenzione si è concentrata anche sulle comunicazioni telefoniche tra il luogotenente Silvio Sapone e l’avvocato milanese Antonino Sempio.

La difesa di Sapone ha ribadito la sua posizione, sostenendo che il militare non ricorda di aver effettuato le chiamate in questione.

L’avvocato Spiaggi ha sottolineato l’impossibilità di attribuire responsabilità a un soggetto che nega di aver compiuto determinati atti, soprattutto in assenza di prove concrete a sostegno dell’accusa.
L’udienza, pertanto, si configura come un confronto tra una Procura che tenta di ottenere prove decisive per ricostruire la presunta gestione irregolare della Procura di Pavia, e una difesa che contesta la legittimità degli strumenti investigativi utilizzati, sostenendo che mancano i presupposti giuridici per un’indagine così invasiva e che la ripetizione del sequestro, senza elementi nuovi, appare strumentale e priva di fondamento.
Il verdetto del Riesame sarà cruciale per determinare la direzione futura delle indagini e per chiarire i confini del potere d’indagine nelle complesse dinamiche della giustizia.

La questione sollevata non riguarda solo la vicenda specifica, ma pone interrogativi più ampi sul rispetto dei diritti degli indagati e sulla necessità di un equilibrio tra l’azione investigativa e le garanzie procedurali.

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