Il gesto di solidarietà, annunciato dal Prefetto Vittorio Pisani, si configura come un segnale di risonanza profonda e un atto simbolico di protezione verso la redazione de *La Stampa* e il suo direttore, Andrea Malaguti, colpiti da un violento atto di intimidazione il 28 novembre scorso.
L’incontro, tenutosi in Prefettura a Milano, trascende la consueta routine degli auguri natalizi, elevandosi a un momento di riflessione sulla libertà di stampa e sulla sicurezza dei giornalisti, pilastri fondamentali di una democrazia sana.
La scelta del Prefetto di celebrare questi auguri a Milano, anziché nella sede di Roma, denota un’attenta valutazione del contesto e una volontà di esprimere una vicinanza concreta e tangibile, un gesto di riconoscimento del valore imprescindibile del lavoro giornalistico, spesso svolto in condizioni complesse e sotto pressione.
La presenza di altre figure istituzionali di rilievo, come il Prefetto Claudio Sgaraglia, il Questore Bruno Megale e il Direttore dell’Ufficio Comunicazione Istituzionale della Polizia di Stato, Domenico Cerbone, sottolinea l’importanza che l’evento riveste a livello istituzionale.
L’episodio de *La Stampa* riemerge come monito, un campanello d’allarme che ricorda la fragilità delle istituzioni democratiche e la necessità di tutelare con fermezza chi si dedica a fornire informazioni e a garantire il diritto alla verità.
L’atto di aggressione non è solo un attacco fisico alla redazione, ma un attacco alla libertà di pensiero e alla capacità di diffondere informazioni, un attacco diretto al cuore della democrazia stessa.
La solidarietà manifestata dal Prefetto, quindi, si configura come una risposta chiara e inequivocabile, un segnale di rassicurazione per tutti i giornalisti che svolgono il loro lavoro con coraggio e impegno, spesso mettendo a rischio la propria incolumità.
In un’epoca segnata da crescenti sfide e tensioni, la tutela della libertà di stampa e la sicurezza dei giornalisti diventano sempre più cruciali per il mantenimento di una democrazia libera e trasparente.
Il gesto del Prefetto, quindi, va interpretato come un appello alla responsabilità collettiva e un invito a rafforzare la vigilanza e la protezione di chi si dedica a garantire il diritto all’informazione.
L’evento a Milano si configura come un momento di riflessione e un segnale di speranza, un richiamo ai valori fondamentali della democaria e un invito a proteggere chi si dedica a difenderli.




