L’ennesima discesa, un’immagine che si ripete, ha nuovamente sollevato un vespero di polemiche e interrogativi sulla legittimità e la prudenza di certe pratiche aeronautiche.
Bortolo Giorgio Oliva, imprenditore bresciano di 66 anni e figura di spicco nel settore dei laminati con la sua azienda Olifer, ereditata dal padre, si è visto nuovamente sospendere la propria licenza di volo dall’Enac, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, a seguito di un atterraggio con elicottero sulle piste del comprensorio sciistico Maniva, in provincia di Brescia.
Questo episodio, che si aggiunge a due precedenti – uno il 13 dicembre scorso e un altro risalente ad aprile vicino agli impianti di Madonna di Campiglio, che aveva già comportato una sanzione pecuniaria – evidenzia una persistente tendenza a eludere le normative in materia di sicurezza aerea, sollevando non solo questioni legali ma anche profonde riflessioni sulla responsabilità sociale e sull’etica professionale.
L’Enac ha giustificato la sospensione come misura cautelativa, inserita in un procedimento più ampio avviato il 18 dicembre, in relazione all’atterraggio precedente senza le dovute autorizzazioni.
L’ente sottolinea come l’azione di Oliva rappresenti un potenziale pregiudizio alla sicurezza del volo e, conseguentemente, all’incolumità di chi si trovava nella zona sorvolata.
La gravità del gesto risiede non solo nella violazione delle normative aeronautiche, ma anche nella potenziale esposizione a rischio di terzi, inclusi sciatori, operatori degli impianti e residenti.
L’incidente si inquadra in un contesto più ampio di crescente attenzione verso l’uso degli elicotteri in ambito ricreativo e turistico, un settore in rapida espansione che, se non adeguatamente regolamentato, può generare pericolose situazioni.
La libertà di movimento aerea, per quanto legittima, non può sovvertire i principi fondamentali della sicurezza e della tutela collettiva.
L’episodio pone, inoltre, la questione della percezione del rischio da parte di chi, come Oliva, si avvale di un mezzo di trasporto particolarmente versatile ma intrinsecamente complesso da gestire.
La sospensione della licenza di volo rappresenta, quindi, un monito a favore di una maggiore consapevolezza e rispetto delle regole, auspicando un futuro in cui l’innovazione tecnologica e la libertà di movimento siano accompagnate da una profonda responsabilità verso la collettività.
La vicenda solleva, infine, interrogativi sulla necessità di una più stringente applicazione delle normative esistenti e sulla possibilità di introdurre misure più efficaci per prevenire episodi simili.




