sabato 11 Ottobre 2025
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TAR: Stop temporaneo al San Siro, udienza fissata per novembre

La decisione del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Lombardia, riguardante la controversa delibera del Comune di Milano che autorizza la cessione dello stadio San Siro ad Inter e Milan, rappresenta un ostacolo, almeno per il momento, agli sforzi di un’ampia rappresentanza di residenti e dell’associazione Gruppo Verde San Siro.
La richiesta di un’urgenza sospensiva, volta a bloccare gli effetti immediati della delibera e a prevenire l’avvio di procedure di demolizione o trasformazione del Meazza, è stata infatti rigettata.
Il TAR ha deferito la questione a un’udienza fissata per l’11 novembre, sottolineando come la richiesta di un intervento monocratico e urgente fosse infondata.
I giudici, nella loro decisione, hanno motivato il rifiuto sulla base della mancanza di un “pregiudizio di estrema gravità ed urgenza” tale da rendere intollerabile l’attesa del giudizio collegiale.

Questa valutazione implica che, a loro avviso, i potenziali danni lamentati dai ricorrenti non sono di tale immediatezza e irrimediabilità da giustificare un’interruzione dei termini ordinari del processo.

La decisione del TAR si addentra in una valutazione più complessa del danno lamentato, estendendo l’analisi oltre la mera possibilità di demolizione.
I ricorrenti, attraverso i motivi aggiunti al ricorso originario, invocavano la protezione di interessi legati al tessuto urbano, al patrimonio storico e alle implicazioni ambientali derivanti dalla riqualificazione dell’area.
Il TAR, tuttavia, ha ritenuto che l’acquisizione di efficacia della delibera consiliare e la potenziale stipula del contratto di compravendita, pur rappresentando eventi futuri e potenzialmente impattanti, non configurino un “pregiudizio attuale” per gli interessi dei ricorrenti.

In altre parole, i danni invocati sono percepiti come conseguenze di trasformazioni urbanistico-edilizie che non sono di immediata realizzazione, e dunque non richiedono un intervento cautelare immediato.

Questa decisione evidenzia una questione più ampia, ovvero la difficoltà di conciliare lo sviluppo infrastrutturale e le esigenze di tutela del patrimonio culturale e ambientale.
Il caso San Siro è emblematico di un conflitto tra la necessità di aggiornare le strutture sportive per rispondere alle richieste del mercato e l’importanza di preservare un luogo iconico, intriso di storia e identità per la città di Milano e per il calcio italiano.
Il futuro del Meazza, ora, resta appeso alla decisione del TAR in sede collegiale, e la battaglia legale intrapresa dai residenti e dall’associazione Gruppo Verde San Siro non è certo conclusa.

La questione solleva interrogativi fondamentali sul ruolo del Comune, sulla partecipazione dei cittadini e sulla necessità di bilanciare progresso e conservazione in un contesto urbano sempre più complesso e dinamico.

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