Nella notte, l’industrializzata periferia milanese di Lacchiarella è stata teatro di un audace e violento tentativo di colpo, sventato da una risposta armata inaspettata. Un commando di almeno quindici individui, operando con una logistica complessa e una preparazione che suggerisce una pianificazione meticolosa, ha preso di mira un deposito merci, innescando un confronto a fuoco con le guardie giurate. L’azione, iniziata poco dopo le tre del mattino, è stata caratterizzata da un’aggressività mirata a intimidire e sopraffare la sicurezza del complesso.La strategia del commando, ricostruita dai Carabinieri di Abbiategrasso e dal Nucleo Investigativo di Milano, prevedeva l’utilizzo di una serie di tattiche volte a ostacolare l’arrivo delle forze dell’ordine: punte a stella disseminate lungo le vie di fuga, una sorta di “mina” improvvisata progettata per forare gli pneumatici dei veicoli di soccorso e delle pattuglie. Questa scelta indica una conoscenza approfondita delle dinamiche operative e una volontà di prolungare la permanenza del gruppo sul luogo del crimine.Il tentativo di irruzione nel deposito è stato contrastato immediatamente da quattro guardie giurate, determinando un violento scontro a fuoco. La colluttazione, che ha visto anche una fase di corpo a corpo, ha provocato lievi contusioni a tre dei vigilantes, testimonianza della ferocia dell’assalto. L’uso delle armi da fuoco, seppur non impiegando armi automatiche, ha creato un clima di tensione e pericolo imminente.La risposta coordinata dei vigilantes, supportata da ulteriori presidi di sicurezza e dai membri del commando operanti in funzione di copertura, ha costretto i rapinatori a desistere. L’impossibilità di raggiungere il cuore del deposito, dove era stoccata la merce, ha segnato il fallimento dell’operazione. La fuga precipitosa, realizzata con furgoni appositamente preparati, ha lasciato dietro di sé due camion abbandonati e tredici veicoli incendiati, un gesto volto a distruggere prove e ostacolare le indagini.L’arrivo dei soccorritori e delle forze dell’ordine è stato ulteriormente complicato dal fatto che diversi mezzi sono rimasti bloccati a causa dei pneumatici forati, un effetto diretto dell’abile strategia di diversivo messa in atto dai criminali. La complessità dell’evento e la preparazione del commando suggeriscono un’organizzazione criminale strutturata, probabilmente con legami con altre attività illecite e con una conoscenza specifica del settore logistico e della sicurezza industriale. Le indagini si concentrano ora sull’identificazione dei responsabili e sulla ricostruzione completa della filiera criminale che ha orchestrato l’azione.
Tentativo di colpo a Lacchiarella: sventato con la forza
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