La tragica vicenda che ha coinvolto Andrea Russo, 35 anni, residente a Calcinate, ha scosso profondamente la comunità bergamasca e sollevato interrogativi inquietanti sulla sua sfera personale e sulle circostanze che hanno condotto al drammatico gesto. L’uomo ha perso la vita questa mattina, intorno alle ore 10, in un evento inatteso e sconvolgente all’aeroporto di Orio al Serio: risucchiato dalle eliche di un aereo Volotea durante la fase di rullaggio.Il percorso di Russo è stato ricostruito attraverso le testimonianze e le immagini di sorveglianza. Dopo aver raggiunto l’area dell’aeroporto a bordo della sua Fiat 500 rossa, parcheggiata in posizione irregolare all’interno del parcheggio, l’uomo ha superato le aree di controllo, presumibilmente sfruttando un punto di accesso non autorizzato che dava direttamente sulla pista di volo. La sua corsa improvvisa e determinata verso l’aereo ha colto di sorpresa le forze dell’ordine presenti, le quali si sono rivelate incapaci di impedirgli di avvicinarsi al velivolo e compiere il gesto fatale.Le indagini, coordinate dal procuratore di Bergamo Maurizio Romanelli e con il supporto del sostituto procuratore Letizia Aloisio, si concentrano ora sulla ricostruzione del quadro complessivo della vita di Russo. L’attenzione è rivolta sia al suo passato, emergono informazioni relative ad alcune problematiche legate alla dipendenza da sostanze stupefacenti, sia alla sua possibile connessione con l’ambiente aeroportuale o con il mondo dell’aviazione. La perquisizione del veicolo, un Fiat 500 in condizioni di notevole disordine e carico di oggetti personali, non ha finora fornito elementi utili a chiarire le motivazioni alla base del gesto. Gli investigatori stanno esaminando ogni aspetto della vita dell’uomo, analizzando documenti, contatti e possibili segnali premonitori che avrebbero potuto indicare una crisi personale di tale intensità. L’obiettivo è comprendere se l’evento si sia trattato di un atto isolato, frutto di un momento di squilibrio mentale, oppure se sia il culmine di un disagio più profondo e radicato, magari collegato a dinamiche sociali, lavorative o relazionali. La complessità del caso impone un’analisi accurata e multidisciplinare, coinvolgendo psicologi, psichiatri e esperti di dipendenze, al fine di fare luce su una vicenda che lascia interrogativi aperti e richiede una riflessione sulla fragilità umana e sulla necessità di offrire supporto e ascolto a chi si trova in difficoltà.
Tragedia all’aeroporto: uomo risucchiato dalle eliche
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