Il Lago di Como, con la sua bellezza struggente e le acque profonde e insidiose, ha restituito un corpo dopo giorni di angoscianti ricerche.
Sergio Corsano, un uomo di 55 anni di origine italiana ma cittadino tedesco, è stato ritrovato senza vita, ponendo fine a una vicenda drammatica iniziata lunedì.
La sua storia, un intreccio di eroismo e tragedia, ha coinvolto l’intera comunità lariana e ha scosso profondamente la famiglia del defunto.
L’uomo, in un gesto di paterno istinto, si era tuffato in soccorso dei suoi due figli che si trovavano in difficoltà a nuotare nello specchio d’acqua che separa Dorio (Lecco) e Domaso (Como).
Un atto coraggioso che, pur salvando i suoi figli, lo ha visto scomparire improvvisamente sotto la superficie, inghiottito dalle acque del lago.
Le operazioni di ricerca, protrattesi per cinque intensi giorni, hanno visto il coinvolgimento di diverse forze e corpi specializzati.
I Vigili del fuoco, con l’ausilio di un ROV (Remotely Operated Vehicle), un sofisticato drone sottomarino controllato da remoto, hanno scandagliato le profondità del lago alla ricerca di tracce.
La Guardia Costiera, con le sue competenze e risorse dedicate alla sicurezza acquatica, ha coordinato le attività, mentre numerosi volontari, animati da un forte spirito di solidarietà, hanno offerto il loro contributo.
Il ROV, in particolare, si è rivelato uno strumento prezioso, in grado di operare in condizioni di scarsa visibilità e raggiungere aree difficilmente accessibili ai sommozzatori, testimoniando l’evoluzione tecnologica applicata alla ricerca e al soccorso in ambienti acquatici.
Il ritrovamento del corpo di Corsano segna la conclusione di una fase dolorosa, ma lascia aperta una riflessione sulla sicurezza dei laghi, luoghi di straordinaria bellezza ma anche potenziali pericoli.
La tragedia evidenzia la necessità di una maggiore sensibilizzazione sui rischi legati alla balneazione e l’importanza di adottare misure preventive per garantire la sicurezza di bagnanti e turisti.
L’immagine del lago, ora, è segnata da questa perdita, un monito silenzioso che invita alla prudenza e al rispetto per la potenza e l’imprevedibilità della natura.