La serena atmosfera estiva che avvolge le coste vibonesi, tradizionalmente sinonimo di relax e benessere, è stata recentemente infranta da due eventi inattesi, che hanno messo a dura prova la prontezza e l’efficienza delle squadre di soccorso.
Questi episodi, pur distanziati geograficamente e distinti nelle dinamiche, hanno offerto un crudo esempio della fragilità umana, anche in contesti apparentemente idilliaci.
Il primo, tragico, si è verificato a Pizzo, una località rinomata per le sue spiagge incantevoli.
Un turista di 66 anni, residente a Milano ma originario di Francavilla Angitola, ha soccombato improvvisamente a un malore mentre si trovava a fare il bagno.
La sua difficoltà, inizialmente impercettibile, è stata notata da bagnanti attenti, i quali hanno prontamente lanciato l’allarme.
La risposta è stata immediata: una squadra del 118, composta da tre infermieri e un medico, si è precipitata sul posto, intraprendendo manovre di rianimazione cardiopolmonare.
Purtroppo, tutti gli sforzi si sono rivelati vani, e il sessantaseienne è deceduto.
L’intervento della Guardia Costiera e dei Carabinieri di Pizzo ha contribuito a gestire la situazione, assicurando la sicurezza dell’area e avviando le procedure di identificazione.
L’assenza di documenti personali ha reso complesso il riconoscimento della vittima, ma l’abilità degli uomini dell’ordine, attraverso un’analisi delle ultime chiamate effettuate dal telefono dell’uomo, ha permesso di rintracciare i familiari e comunicare loro l’amara notizia.
La salma, in attesa dell’autorizzazione al rito funebre, è stata trasportata presso l’obitorio dell’ospedale di Vibo Valentia, dove sarà sottoposta ad accertamenti per accertare le cause del decesso, un evento che solleva interrogativi sulla prevenzione e la gestione dei rischi in ambiente marino.
Contemporaneamente, a Vibo Marina, una donna ha sperimentato un episodio simile, sebbene con un esito significativamente diverso.
Fortunatamente, la presenza di due infermieri, fuori servizio ma attenti e preparati, si è rivelata cruciale.
La loro tempestiva azione, culminata nel soccorso e nella messa in sicurezza della donna, ha impedito che la situazione degenerasse.
L’intervento dell’elisoccorso e di un’ambulanza proveniente da Tropea ha garantito un trasporto rapido e sicuro presso l’ospedale di Vibo Valentia, dove la donna ha ricevuto ulteriori cure.
Le sue condizioni, fortunatamente, non destano preoccupazioni e non vi sono elementi che facciano presagire un pericolo imminente per la sua vita.
Questo episodio sottolinea l’importanza della formazione continua e della disponibilità di personale sanitario, anche al di fuori degli orari di servizio, e la necessità di promuovere una cultura della sicurezza e della responsabilità lungo le coste.
L’evento, sebbene meno tragico del precedente, evidenzia la vulnerabilità intrinseca dell’essere umano di fronte alla forza della natura e la necessità di una vigilanza costante.