L’inchiesta sulla tragica morte di Cristina Scozia, la donna di 39 anni falciata il 20 aprile 2023 da una betoniera mentre percorreva una ciclabile milanese in zona Porta Vittoria, sta volgendo a una fase cruciale. Marco Granelli, assessore comunale con deleghe in precedenza alla mobilità e ora alla cura del territorio, si è avvalso della facoltà di richiedere il rito abbreviato. La formalizzazione della richiesta avverrà durante l’udienza preliminare prevista per il 17 giugno, dinnanzi al giudice unico preliminare Alberto Carboni. In parallelo, saranno processati anche l’autista della betoniera e due dirigenti comunali, tutti accusati, insieme a Granelli, di responsabilità derivanti da presunte irregolarità nella progettazione e realizzazione della pista ciclabile.L’evento, che ha profondamente scosso la comunità milanese, solleva interrogativi complessi sulla sicurezza delle infrastrutture ciclabili e sulle procedure di controllo che ne garantiscono la conformità agli standard di sicurezza. L’indagine, infatti, non si limita a valutare la responsabilità diretta dell’autista del mezzo pesante, ma mira a ricostruire la catena di eventi che hanno portato a quella fatale combinazione di fattori. La richiesta di rito abbreviato da parte di Granelli suggerisce una volontà di accelerare i tempi del giudizio e ottenere, possibilmente, una riduzione della pena.Parallelamente, si staglia sullo sfondo un’altra vicenda giudiziaria che coinvolge lo stesso assessore: un incidente verificatosi a febbraio 2023 all’incrocio tra viale Brianza e piazzale Loreto, in cui ha perso la vita Veronica D’Incà, altra ciclista di 38 anni. Anche in questo caso, Granelli e un manager comunale sono stati rinviati a giudizio per presunte irregolarità simili a quelle contestate nel primo procedimento. L’udienza preliminare per questo secondo incidente è ancora in fase di programmazione.Non appare escluso che, anche in questa seconda indagine, il legale di Granelli opti per la richiesta di rito abbreviato, aprendo la possibilità che i due procedimenti vengano unificati, al fine di semplificare la gestione della complessità dei fatti e ottimizzare i tempi processuali. La riunione dei procedimenti, se disposta, permetterebbe di ricostruire un quadro più completo delle responsabilità, evidenziando potenziali pattern di negligenza o omissione nella gestione delle infrastrutture ciclabili del Comune di Milano. Il caso solleva, infine, questioni di interesse generale relative alla tutela della sicurezza dei ciclisti, alla responsabilità pubblica e alla necessità di revisione dei protocolli di controllo delle opere pubbliche.
Tragica morte ciclista: l’assessore Granelli chiede il rito abbreviato
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