Un tragico incidente stradale ha spezzato la vita di Alessandro Morlotti, un uomo di 53 anni originario di Bergamo, sulla strada provinciale che serpeggia tra Nembro e Selvino. La mattinata, inizialmente promessa di mitezza, si è trasformata in un lutto per la comunità, segnata dalla perdita di un cittadino attivo e apprezzato.Alessandro, in sella alla sua moto Triumph – un simbolo di libertà e passione per la guida – stava percorrendo la discesa verso la valle proveniente da Selvino, quando la sua corsa è stata brutalmente interrotta. Secondo le prime ricostruzioni, una Seat Ateca, proveniente da una strada laterale in direzione della frazione di Lonno, ha effettuato una manovra di svolta che ha portato alla collisione fatale.L’impatto ha proiettato Alessandro dalla sua motocicletta, causando lesioni incompatibili con la vita. Nonostante l’immediato intervento dei soccorsi, con il tempestivo dispiegamento dell’elisoccorso del 118, non è stato possibile fare altro che constatarne il decesso sul luogo dell’incidente. L’autista della Seat Ateca, fortunatamente, è rimasto illeso, ma inevitabilmente sotto shock a seguito dell’accaduto.La dinamica precisa dell’incidente è ora al vaglio degli uomini della Polizia Locale, chiamati a ricostruire l’esatta sequenza degli eventi e a determinare le responsabilità. La necessità di un’indagine accurata emerge non solo per accertare le cause del tragico evento, ma anche per prevenire il ripetersi di simili tragedie, esaminando con attenzione i fattori ambientali, la visibilità, la velocità e l’aderenza al codice della strada.La chiusura della strada provinciale, dalle ore 11:00, momento del verificarsi dell’impatto, fino alle 16:00, ha comportato disagi per il traffico veicolare, ma si è resa necessaria per consentire le operazioni di soccorso e i rilievi della polizia. Oltre al dolore per la perdita di Alessandro, l’incidente solleva interrogativi sulla sicurezza stradale, l’importanza del rispetto delle norme e l’impatto devastante che la perdita di una vita umana può avere sulla comunità. La vicenda lascia un segno profondo, ricordando a tutti la fragilità della vita e la necessità di una maggiore attenzione alla guida, per garantire la sicurezza di tutti.