Il questore di Lodi, Pio Russo, ha disposto l’emissione di sedici Daspo (Decreti di Allontanamento Stadio) nei confronti di ultras dell’Atalanta Bergamasca Calcio, a seguito di un’indagine complessa che ha fatto luce sugli eventi violenti verificatisi il 30 agosto in un’area di servizio lungo l’autostrada A1, nei pressi di Somaglia Est.
L’azione amministrativa, supportata da un’approfondita attività investigativa coordinata dalla Digos di Lodi e dalla Sottosezione Polizia Stradale di Guardamiglio, con il cruciale contributo della Digos di Bergamo, mira a neutralizzare il rischio connesso alla pericolosità sociale di individui resi tali da comportamenti aggressivi in contesti di eventi sportivi.
L’incidente, che ha visto contrapporsi circa duecento tifosi bergamaschi e una settantina di sostenitori comaschi, ha generato una grave compromissione dell’ordine pubblico e ha messo a repentaglio l’incolumità di persone terze.
Le indagini hanno rivelato un’escalation di violenza caratterizzata dall’impiego di oggetti contundenti – spranghe, bottiglie di vetro – e fumogeni, culminata nell’invasione della carreggiata nord, con conseguente blocco del traffico autostradale.
Le testimonianze dei conducenti degli autobus, fondamentali per la ricostruzione dinamica degli eventi, hanno contribuito in modo determinante alla formulazione delle accuse.
I soggetti colpiti dal provvedimento restrittivo, oltre a essere stati denunciati per rissa, lesioni personali, danneggiamento e porto di oggetti atti ad offendere, dovranno affrontare periodi di divieto di accesso alle strutture sportive disposti in base alla gravità delle loro azioni e al profilo di pericolosità emerso dalle indagini.
Dodici ultras riceveranno un Daspo della durata di un anno, mentre quattro individui, ritenuti responsabili di un coinvolgimento più significativo e di un rischio più elevato di reiterazione di comportamenti violenti, saranno soggetti a un Daspo di cinque anni.
Il provvedimento, oltre a proibire l’accesso agli stadi e alle aree circostanti, estende la restrizione a percorsi stradali, ferrovie, aree di servizio e aeroporti, configurando un perimetro di esclusione volto a prevenire qualsiasi forma di contatto con soggetti partecipi o assistenti a manifestazioni sportive.
Questa misura, in linea con la normativa vigente e con l’obiettivo di garantire la sicurezza e la legalità durante gli eventi sportivi, rappresenta un segnale forte contro la cultura del tifo violento e una risposta concreta alla necessità di tutelare l’ordine pubblico e la convivenza civile.
Il Daspo, pertanto, si configura come uno strumento di prevenzione e rieducazione, finalizzato a contrastare la pericolosità sociale e a promuovere comportamenti responsabili nel contesto sportivo.