Nel cuore della Valganna, ad Azzate (Varese), una retata congiunta del Digos e del Ros ha scosso la comunità locale, focalizzandosi sui membri di “Do.Ra.” (Dodici Raggi), un gruppo di matrice neofascista. L’operazione, condotta all’alba, ha visto un’intensificazione delle indagini che avevano già in corso su questa formazione, sospettata di attività illegali e di pericolosi intenti propagandistici.Dieci persone sono attualmente al centro dell’indagine, con Alessandro Limido, figura di riferimento e presunto leader del gruppo, in posizione apicale. Le accuse formulate sono di gravità eccezionale e abbracciano una gamma di reati che ledono i principi fondamentali della Repubblica Italiana. Oltre all’apologia del fascismo e del nazismo, che costituisce di per sé un reato perseguibile, l’accusa si estende a comportamenti volti a esaltare ideologie criminali attraverso manifestazioni pubbliche ripetute e mirate.Un elemento particolarmente allarmante è rappresentato dall’accusa di istigazione all’odio razziale, un crimine che incita alla violenza e alla discriminazione verso specifiche categorie di persone, in questo caso, il popolo ebraico. In aggiunta, agli indagati viene contestata la minimizzazione e la negazione della Shoah, un atto di profonda mancanza di rispetto nei confronti delle vittime dell’olocausto e un tentativo di revisionismo storico volto a sminuire la portata di una delle più terribili tragedie del XX secolo.Il materiale sequestrato durante le perquisizioni offre un quadro inquietante della natura e dell’estensione dell’attività propagandistica del gruppo. Coltelli, oggetti contundenti e materiale stampato e digitale esaltano figure come Hitler e Mussolini, e promuovono un’ideologia basata sulla superiorità razziale e sull’odio verso le minoranze. Di particolare rilevanza è il sequestro del canale Telegram del gruppo, un vero e proprio strumento di diffusione di messaggi di odio e incitamento alla violenza. Tramite questa piattaforma, sono stati diffusi contenuti audio e video che alimentano la propaganda neofascista e antisemita, configurando un chiaro intento di manipolazione dell’opinione pubblica e di radicalizzazione degli animi.L’operazione di Azzate sottolinea la necessità di un attento monitoraggio delle organizzazioni che promuovono l’estremismo politico, e l’importanza di agire con fermezza contro chiunque cerchi di diffondere l’odio e la violenza in nome di ideologie retrograde e pericolose. Il caso pone l’accento sulla vulnerabilità della società di fronte alla disinformazione e alla propaganda online, e sulla necessità di promuovere l’educazione civica e la consapevolezza critica come strumenti di difesa contro l’estremismo e la radicalizzazione.
Valganna, retata neofascista: dieci indagati per odio razziale.
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