A Milano, il cuore pulsante di Piazza San Carlo si è trasformato in un palcoscenico di memoria e speranza, teatro di una vibrante e commossa veglia in ricordo delle vittime dell’attacco perpetrato da Hamas il 7 ottobre 2023.
Circa un centinaio di persone, unite da un profondo senso di dolore e un’incrollabile speranza, si sono raccolte nel luogo simbolo della città, accolte da un discreto ma presente cordone di forze dell’ordine, a tutela dell’ordine pubblico e del diritto alla manifestazione.
L’aria era densa di emozioni, palpabile nel mare di bandiere israeliane che ondeggiavano, e nei cartelli che esprimevano richieste urgenti e messaggi di resilienza.
Lo slogan “7 Ottobre: no al negazionismo” si ergeva come risposta a tentativi di sminuire o negare la gravità degli eventi, sottolineando l’importanza di riconoscere la verità e di onorare la memoria delle vittime.
Parallelamente, l’invito a “liberare gli ostaggi per cessare il fuoco” incarnava il desiderio di una soluzione pacifica, ma condizionata al rilascio dei civili detenuti, evidenziando la complessità di una trattativa che coinvolge attori con priorità divergenti.
L’appello “Volete la pace? Liberate gli ostaggi” esplicitava la convinzione che la liberazione degli ostaggi sia un prerequisito fondamentale per la ripresa di un dialogo costruttivo e per la creazione di un futuro più sicuro per tutti.
Il silenzio, rotto solo dal fruscio del vento e dai singhiozzi di alcuni partecipanti, è calato con solennità durante il minuto di raccoglimento, un momento condiviso di dolore e di compassione.
La luce tremolante di centinaia di lumini, accesi con cura e rispetto, ha illuminato i volti dei presenti, creando un’atmosfera intima e commovente.
Tra i partecipanti, Walter Meghnaghi, presidente della comunità ebraica di Milano, figura di riferimento per la comunità ebraica milanese, ha espresso il suo cordoglio e la sua preoccupazione per la situazione in Medio Oriente, sottolineando l’importanza della solidarietà e della comprensione reciproca in un momento di profonda crisi umanitaria.
La veglia, oltre ad essere un atto di memoria, si è configurata come un appello alla ragione, alla compassione e alla ricerca di soluzioni pacifiche in un contesto internazionale segnato da tensioni e conflitti.
La manifestazione ha rappresentato un monito contro l’odio e la violenza, e un’affermazione del diritto alla memoria e alla speranza.