L’Oltrepò Pavese, cuore pulsante della viticoltura lombarda con i suoi circa 12.000 ettari di vigneto, si appresta a celebrare una vendemmia 2025 che si preannuncia quantitativamente più generosa rispetto alle difficoltà incontrate nel 2024.
Coldiretti Pavia ha ufficializzato l’avvio anticipato delle operazioni di raccolta, con un incremento stimato del 10% nella produzione di uve rispetto all’anno precedente, segnando un netto cambio di rotta dopo un 2024 compromesso da eventi atmosferici avversi.
Il segnale di inizio è arrivato da un’azienda agricola di Oliva Gessi, dove sono state già selezionate le prime uve bianche destinate alla produzione di basi spumante.
L’accelerazione della maturazione è attribuibile alle temperature elevate che hanno caratterizzato l’estate, spingendo in avanti l’inizio della raccolta di circa dieci giorni rispetto al calendario tradizionale.
Questa anticipazione non è semplicemente una variazione temporale, ma riflette una complessità sempre maggiore nei cicli colturali, esacerbata dai cambiamenti climatici e dalla necessità di adattamento delle tecniche agronomiche.
Silvia Garavaglia, presidente di Coldiretti Pavia, sottolinea l’importanza di questo segnale positivo, ma invita a cautela.
Le prime stime indicano un volume di produzione in crescita, ma una valutazione più precisa potrà emergere solo nelle prossime settimane, durante le quali si manifesteranno le sfide e le opportunità specifiche di ogni varietà e zona.
La qualità del prodotto, infatti, dipenderà da fattori che si manifesteranno solo con l’avanzare della vendemmia, come le condizioni meteorologiche di agosto e settembre, periodi cruciali per la definizione del profilo organolettico delle uve.
L’attenzione si rivolge ora alle uve rosse, in particolare alla Croatina, vitigno simbolo dell’Oltrepò.
La resilienza delle piante, precedentemente colpite dalla peronospora, e l’evoluzione del clima estivo rappresentano incognite significative.
La peronospora, patologia fungina che può compromettere la fotosintesi e la crescita delle uve, ha lasciato un segno nel 2024, e le sue conseguenze a lungo termine richiedono un monitoraggio costante.
La raccolta, iniziata con le uve di Chardonnay, proseguirà nei prossimi giorni con quelle di Pinot Nero.
Questa sequenza temporale non è casuale; la scelta delle varietà da vendemmiare per prime è dettata dalla loro sensibilità alle temperature e dalla loro idoneità alla produzione di spumanti di alta qualità.
La vendemmia 2025 si configura quindi non solo come un evento agricolo, ma come un indicatore della capacità di adattamento del settore vitivinicolo, un settore che, con le sue tradizioni secolari, deve confrontarsi con le sfide imposte da un clima in continuo cambiamento.