lunedì 28 Luglio 2025
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Via Palestro: Milano ricorda la strage, ferita ancora aperta.

Milano, un manto di memoria, si raccoglie oggi attorno al luogo simbolo della strage di via Palestro, una ferita ancora aperta nel tessuto urbano e civile.

Il 27 luglio 1993, alle 23:14, un atto vile e premeditato spezzò la vita di cinque persone innocenti, lasciando un’eredità di dolore e un monito perenne contro la barbarie mafiosa.
Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, vigili del fuoco che incarnavano il valore del sacrificio e la dedizione al dovere, perirono nel tentativo di proteggere la comunità.

Alessandro Ferrari, agente della Polizia Locale, cadde nell’esercizio delle sue funzioni, testimone di un’epoca segnata da violenze inaudite.
Driss Moussafir, un uomo senza storia, una presenza fragile e indifesa, fu tragicamente coinvolto in una spirale di violenza che lo colpì in modo ingiusto e irreparabile.
La commemorazione, iniziata nelle prime ore del mattino, si è concentrata nel luogo esatto dell’attentato, di fronte al Padiglione di Arte Contemporanea, segnato ancora dalle cicatrici dell’esplosione.

Una targa, simbolo tangibile del ricordo, è stata onorata con corone di alloro e discorsi istituzionali che hanno sottolineato la necessità di non dimenticare e di continuare a contrastare la criminalità organizzata.

L’assessore all’Edilizia Pubblica, Fabio Bottero, ha evidenziato come la pronuncia dei nomi delle vittime sia un atto di responsabilità morale, un imperativo categorico per onorare la loro memoria e ribadire il rifiuto della violenza e dell’illegalità.
La strage di via Palestro fu un colpo diretto alla coscienza collettiva del Paese, una manifestazione di forza bruta e di impunità che tentava di soffocare la voce della legalità.

Milano, tuttavia, non si lasciò intimidire.
La città, ferita ma non piegata, ha reagito con una resilienza ammirevole, esprimendo un orgoglio radicato e una determinazione incrollabile.

La gratuità dell’accesso al museo, il suono delle sirene che richiamano l’ora precisa dell’attentato, sono gesti simbolici che riaffermano l’impegno costante nella lotta contro le mafie e il terrorismo, in ogni loro forma e manifestazione.
Oggi, più che mai, è fondamentale preservare la memoria di via Palestro, non solo come un ricordo doloroso, ma come un punto di partenza per una riflessione profonda sui valori fondanti della nostra società.

La costruzione di una cultura della legalità, la promozione di una memoria collettiva condivisa, sono gli strumenti essenziali per contrastare la criminalità e per costruire un futuro in cui la giustizia e la libertà possano trionfare sulla violenza e sull’oppressione.

Ricordare è un atto di giustizia, un impegno per il futuro.

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