martedì 5 Agosto 2025
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Vigevano, aggressione brutale: uomo arrestato per tentato omicidio.

Sabato scorso, Vigevano è stata teatro di un episodio di violenza inaudita che ha scosso la quiete della comunità.

Un uomo di 44 anni, gravato da una storia pregressa di problematiche sociali e legali, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio.

L’aggressione, avvenuta in via Alfieri prima delle ore 14:00, ha visto la vittima, un uomo di 53 anni, nato in Tunisia e privo di fissa dimora, subire un violento colpo al volto inferto con una mannaia.
L’atto, brutale e premeditato, ha lasciato i testimoni, due residenti locali che osservavano la scena dalle loro abitazioni, profondamente sconvolti.

L’aggressore, dopo aver compiuto il gesto, si è allontanato a piedi, innescando un immediato intervento dei Carabinieri del radiomobile.

La rapida risposta delle forze dell’ordine ha portato a un’immediata mobilitazione nella ricerca del responsabile, che ha visto i militari setacciare le aree circostanti il luogo dell’aggressione e, successivamente, l’abitazione precedentemente occupata dall’uomo.
In un gesto inaspettato, l’aggressore si è presentato volontariamente al comando dei Carabinieri, ponendo fine alla caccia all’uomo.

L’arresto ha permesso di procedere con una perquisizione domiciliare che ha rivelato il possesso dell’arma del delitto: una mannaia con una lama di dimensioni notevoli, pari a 22 centimetri, un dettaglio che sottolinea la premeditazione e la gravità del gesto.

La vittima, reduce da un trauma fisico di estrema violenza, è attualmente ricoverata in prognosi riservata presso l’Ospedale San Matteo di Pavia.
La natura della ferita, localizzata nel lato sinistro del volto, estendendosi dalla guancia al padiglione auricolare, suggerisce un impatto di notevole energia e profondità.

Le sue condizioni richiedono un monitoraggio costante da parte del personale medico, mentre i medici si concentrano sulla gestione del trauma e sulla prevenzione di possibili complicazioni.
L’episodio solleva interrogativi sulla marginalità sociale, sulle dinamiche di conflitto urbano e sulla necessità di interventi mirati per la reintegrazione di individui a rischio.
L’indagine, ora nelle mani dell’autorità giudiziaria, si concentrerà sulla ricostruzione completa della vicenda, sull’accertamento delle motivazioni che hanno spinto all’aggressione e sulla valutazione del quadro psichico dell’aggressore.
L’evento ha riacceso il dibattito sulla sicurezza urbana e sulla necessità di strategie preventive per contrastare la violenza e proteggere la vulnerabilità dei soggetti più esposti.

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