L’inchiesta della Procura di Milano, focalizzata sugli episodi di grave violenza verificatisi il 22 settembre alla stazione Centrale e nelle aree circostanti, si sta ampliando rapidamente.
A seguito della manifestazione a sostegno di Gaza, una serie di atti di vandalismo, aggressioni e comportamenti di opposizione alla forza pubblica hanno generato un fascicolo giudiziario complesso, avviato con l’ipotesi di reato di danneggiamento aggravato, lesioni personali gravissime e resistenza con violenza a pubblico ufficiale.
Al momento, l’attenzione degli inquirenti, coordinati dal procuratore Marcello Viola, è concentrata sull’identificazione di un gruppo di individui, già noti alle forze dell’ordine per precedenti coinvolgimenti in contesti di disordini urbani, che sembrano aver assunto un ruolo di leadership negli scontri.
Si tratta di figure che, secondo le prime indicazioni emerse dalle indagini, potrebbero aver deliberatamente incitato e orchestrato atti di violenza.
Parallelamente, la Digos sta proseguendo un’analisi minuziosa dei filmati di sorveglianza e dei materiali raccolti online.
Questo lavoro investigativo, particolarmente impegnativo data l’ampiezza dell’area coinvolta e la presenza di un elevato numero di persone, mira a identificare un altro gruppo di giovani, potenzialmente coinvolti negli atti violenti, ma al momento ancora non localizzati.
La ricostruzione della dinamica degli eventi si avvale anche dell’analisi delle traiettorie dei fumogeni e dei petardi utilizzati, al fine di determinare con precisione le aree di concentrazione della violenza e di collegare gli eventi a specifici individui.
L’attenzione degli inquirenti non si limita all’individuazione dei responsabili diretti degli atti violenti, ma si estende anche all’analisi delle possibili connessioni tra i diversi gruppi coinvolti e alla ricerca di eventuali fattori scatenanti o di un’organizzazione sottostante.
Si stanno valutando ipotesi riguardanti l’influenza di dinamiche sociali, politiche e ideologiche nel contesto dei disordini, e si sta cercando di comprendere se la manifestazione pro Gaza abbia rappresentato un pretesto o un elemento catalizzatore per l’esplosione di tensioni preesistenti.
La prima informativa trasmessa alla Procura rappresenta solo il punto di partenza di un’indagine che, data la gravità dei reati contestati e la complessità delle dinamiche in gioco, si preannuncia lunga e articolata, con il potenziale di portare alla luce ulteriori elementi e a coinvolgere un numero ancora maggiore di persone.
L’obiettivo primario resta l’accertamento della verità e l’individuazione di tutti i responsabili, al fine di garantire la piena attuazione dei principi di legalità e giustizia.