Il secondo capitolo del documento “Dal Silenzio all’Azione”, un piano d’intervento innovativo volto a contrastare la violenza di genere digitale nel contesto lavorativo, è stato presentato da Valore D, un’associazione pionieristica in Italia che promuove l’equità di genere e una cultura dell’inclusione, in sinergia con PermessoNegato, un’organizzazione dedicata al sostegno di vittime di revenge porn e violenza online, e la Fondazione Una Nessuna Centomila.
L’emergenza della violenza di genere digitale negli ambienti professionali non rappresenta un mero problema individuale, ma un ostacolo sistemico alla crescita femminile, con conseguenze tangibili sulla produttività, che si manifestano in autocensura, limitazione della visibilità online e, nei casi più gravi, nell’abbandono del posto di lavoro.
Le ripercussioni, tuttavia, si estendono ben oltre la sfera personale, erodendo la coesione dei team, compromettendo la reputazione aziendale e alimentando un clima di sfiducia e insicurezza.
Si tratta di un fenomeno che incide profondamente sulla capacità delle aziende di attrarre e trattenere talenti, compromettendo la loro competitività a lungo termine.
Il piano d’azione delineato si pone l’obiettivo di superare approcci frammentari e reattivi, proponendo un modello strategico e integrato, permeabile a ogni processo aziendale.
L’efficacia dell’intervento risiede nella sua capacità di anticipare i rischi, piuttosto che reagire alle conseguenze.
Le azioni concrete previste includono una rigorosa mappatura dei rischi digitali, la definizione di codici etici e di condotta digitale chiari e vincolanti, e lo sviluppo di protocolli di gestione delle crisi reputazionali, capaci di rispondere tempestivamente e in modo appropriato a situazioni delicate.
Un elemento centrale è la formazione continua, rivolta non solo alle vittime, ma a tutti i dipendenti, per promuovere una cultura del rispetto e della responsabilità digitale.
Parallelamente, si prevede un robusto sistema di supporto alle vittime, che garantisca canali di segnalazione anonimi, assistenza psicologica e legale, e una profonda revisione della cultura aziendale per eliminare qualsiasi forma di victim blaming o colpevolizzazione.
L’iniziativa si configura come un modello di riferimento per le aziende, un impegno condiviso verso la creazione di ambienti digitali sicuri, la lotta alle discriminazioni e il sostegno alle vittime.
Come sottolinea Barbara Falcomer, Direttrice Generale di Valore D, solo attraverso un’azione coordinata tra istituzioni, imprese, media e società civile è possibile trasformare la consapevolezza in azioni concrete e durature.
Nicole Monte, Vicepresidente di Permesso Negato, pone l’accento su un tema cruciale: il consenso digitale.
La sua assenza nella cultura online contemporanea rappresenta una lacuna profonda che deve essere colmata attraverso un investimento consapevole nella protezione dei dati personali, delle immagini e dell’identità digitale.
Si tratta di un diritto fondamentale che va tutelato con la stessa determinazione con cui si proteggono altri diritti inviolabili.
La nuova policy aspira a ridefinire le dinamiche del potere online, promuovendo una cultura di rispetto, responsabilità e sicurezza digitale per tutti.








