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giovedì 23 Ottobre 2025

Voghera, Adriatici a processo: rito abbreviato per la morte di El Boussettaoui

Il processo con rito abbreviato a carico di Massimo Adriatici, l’ex assessore leghista alla sicurezza di Voghera (Pavia), si prepara ad entrare nel vivo.

L’uomo è accusato di omicidio volontario in relazione alla tragica morte di Younes El Boussettaoui, un cittadino marocchino di 39 anni, avvenuta il 20 luglio 2021 in piazza Meardi, a Voghera.
Un colpo sparato dalla pistola di Adriatici ha interrotto bruscamente la vita di El Boussettaoui, innescando una vicenda giudiziaria complessa e profondamente radicata nel tessuto sociale locale.
La decisione del giudice Luigi Riganti, che ha accolto la richiesta di rito abbreviato presentata dalla difesa, segna una fase cruciale del procedimento.

Tale scelta processuale, intrinsecamente legata alla valutazione di un possibile patteggiamento e alla conseguente riduzione della pena, presuppone un’analisi approfondita delle dinamiche che hanno portato al tragico evento e delle motivazioni che hanno guidato le azioni dell’imputato.

Parallelamente all’accoglienza del rito abbreviato, il giudice ha ammesso nel fascicolo processuale una serie di documenti cruciali, depositati in precedenza dalla difesa di Adriatici.
Si tratta di una valutazione tecnica redatta da un commissario di polizia, che analizza le caratteristiche dell’arma in uso all’imputato; una perizia psicologica, finalizzata a ricostruire lo stato mentale di Adriatici al momento dei fatti; il verbale del suo interrogatorio, che offre la sua versione dei fatti; e le testimonianze di persone a lui vicine, potenzialmente in grado di fornire elementi utili a contestualizzare la vicenda.

Questi elementi, soggetti ad attenta scrutinio da parte dell’accusa e delle parti civili, contribuiranno a delineare un quadro completo e dettagliato delle circostanze che hanno portato alla morte di El Boussettaoui.
La pubblica accusa, affidata al procuratore Fabio Napoleone, presenterà la sua requisitoria, ovvero la sua ricostruzione dei fatti e le sue richieste di condanna, il 26 novembre.
Successivamente, il 16 dicembre, sarà il turno delle difese, che potranno confutare le accuse e presentare le proprie argomentazioni.

La sentenza, attesa per il 30 gennaio 2026, rappresenterà il punto culminante di un percorso giudiziario articolato, in cui si confronteranno diverse prospettive e si cercherà di accertare la verità.
L’avvocato Luca Gastini, uno dei legali di Adriatici, ha espresso soddisfazione per l’esito positivo delle richieste presentate dalla difesa, sottolineando la fiducia nella rapidità del processo e nella possibilità di ottenere giustizia.

La vicenda, tuttavia, non è solo una questione giuridica; essa solleva interrogativi profondi sulla sicurezza pubblica, sulla gestione dei conflitti sociali e sul ruolo delle istituzioni.

La condanna o l’assoluzione di Adriatici avranno ripercussioni significative sulla comunità vogherese e sulla percezione della giustizia, e contribuiranno a definire un precedente importante per la gestione di situazioni simili in futuro.

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