Il Protocollo Zeus, strumento cruciale nella lotta alla violenza di genere, ha ottenuto un significativo rinnovo, estendendone l’efficacia fino al 2028.
La conferma, siglata a Milano dal Questore Bruno Megale e dal Presidente del Centro Italiano per la Promozione e la Mediazione (Cipm), Paolo Giulini, testimonia l’importanza riconosciuta a questo modello di intervento, che si colloca in un approccio di prevenzione primaria innovativo e proattivo.
A differenza delle tradizionali risposte di ordine prevalentemente repressivo, il Protocollo Zeus ambisce a intercettare e disinnescare i fattori di rischio che possono sfociare in atti di violenza contro le donne.
L’obiettivo primario non è meramente la riduzione della recidiva, ma un cambiamento profondo nella comprensione e nella gestione delle dinamiche relazionali disfunzionali, mirando a prevenire l’escalation comportamentale che può culminare in episodi di violenza grave o mortale.
L’accordo, nato nel 2018, si basa su una collaborazione sinergica tra la Polizia di Stato e il Cipm, e si configura come una pietra miliare nella strategia di prevenzione della violenza di genere.
Il cuore pulsante del protocollo risiede nell’attivazione di un percorso di trattamento dedicato agli autori di violenza, mirato a promuovere una piena e consapevole presa di coscienza della gravità delle loro azioni e del profondo danno che arrecano alle vittime.
L’iter prevede che, a seguito dell’emissione dell’ammonimento da parte del Questore – strumento che consente un intervento precoce e mirato – l’individuo responsabile di maltrattamenti o atti persecutori sia invitato ad aderire al percorso di trattamento.
La notifica dell’ammonimento rappresenta il punto di accesso al servizio offerto dal Cipm, dove un’equipe multidisciplinare composta da psicologi, criminologi e assistenti sociali guida il soggetto in un percorso strutturato e personalizzato.
Tale percorso si concentra sull’analisi delle motivazioni alla base dei comportamenti violenti, sullo sviluppo di competenze relazionali positive e sulla rielaborazione delle distorsioni cognitive che alimentano la violenza.
I dati recenti, che attestano l’emissione di 717 ammonimenti per stalking e 362 per violenza domestica dal 1° gennaio 2023 ad oggi, sottolineano l’incremento dell’utilizzo di questo strumento di prevenzione.
Nel corso della sua implementazione, il Protocollo Zeus ha coinvolto complessivamente 1.381 individui destinatari di ammonimento, con un tasso di adesione ai colloqui preliminari pari al 65,24%.
Questo dato, unito alla significativa riduzione della percentuale di recidive (15,42% dopo l’ammonimento e la partecipazione ai colloqui), conferma l’efficacia del modello nel promuovere un cambiamento comportamentale duraturo.
Il Protocollo Zeus non si limita a fornire un intervento immediato; esso rappresenta un investimento strategico nella sicurezza delle donne e nella costruzione di una cultura del rispetto e della parità.
Il rinnovo di questo accordo segna un impegno continuo verso un approccio multidisciplinare e orientato ai risultati nella lotta contro la violenza di genere, un diritto inviolabile da tutelare con ogni mezzo.
L’esperienza maturata finora suggerisce la necessità di ulteriore sviluppo e raffinamento del protocollo, con particolare attenzione all’ampliamento dell’offerta di servizi e all’integrazione con altre iniziative di prevenzione e supporto alle vittime.




