La fragilità adolescenziale, quella sensazione di essere un’eco nel mondo, di esistere ai margini, si materializza in “16 Battiti”, una raccolta poetica di Angelica Peruzzo, diciassette anni, un’esplosione di verità dall’animo giovane.
Più che un semplice libro, è un confessionale a cuore aperto, un’istantanea catturata tra i sedici e i diciassette anni, quando il cuore palpita con un’intensità quasi febbrile, amplificando ogni emozione, ogni dubbio, ogni ferita.
Il bullismo, quel flagello silenzioso che corrode l’anima, emerge non come un evento isolato, ma come una presenza costante, un’ombra che si allunga su quotidiane interazioni.
Non si riduce a spinte e insulti manifesti, ma si insinua attraverso sguardi, parole taglienti, un senso di inadeguatezza che paralizza e sminuisce.
Sono cicatrici invisibili, bruciature emotive che si portano con sé, difficili da comprendere per chi non le ha vissute.
Angelica ne è testimone diretta, e la sua voce si fa coraggiosa, offrendo uno sguardo intimo e spietato sulla dinamica del potere e della vulnerabilità.
La raccolta, pubblicata da peQuod, è un viaggio onesto attraverso i temi universali dell’adolescenza: la famiglia, lo studio, la scuola, i primi, spesso tormentati, amori, la dipendenza tecnologica, le aspettative sociali, i dubbi esistenziali.
Il telefono cellulare non è solo un oggetto tecnologico, ma un tramite, una finestra sul mondo, un amplificatore di ansie e insicurezze.
Nel “Battito 4 – Contro il giudizio”, emerge un principio fondamentale: la resilienza.
“Il vero potere è di chi resiste.
” Angelica non si lascia sopraffare dalla sofferenza, ma ne fa forza, affermando la propria identità.
Le poesie dedicate al bullismo, come “Non hai potere su di me”, “Io resto ferma” e “Il perdono tutte”, non sono atti di sfida, ma dichiarazioni di autodeterminazione.
L’aggiunta di note a margine, frutto della sua riflessione personale, rende la lettura ancora più coinvolgente e intima.
Tuttavia, “16 Battiti” non è un grido di disperazione, ma un inno alla vita.
Accanto alle ombre, brillano la gioia, l’amore, la speranza.
È un diario di bordo per chi si sente perso, un faro che illumina il cammino, un invito a non arrendersi mai.
Angelica Peruzzo, studentessa dell’International Baccalaureate, offre ai suoi coetanei una voce autentica, capace di esprimere con sincerità le loro paure e i loro sogni.
La breve postfazione di Alessandro Sallusti, con il suo tono apparentemente disincantato, sottolinea paradossalmente l’importanza della sua opera: un monito a non soffocare la propria voce, a perseverare nonostante le difficoltà.
“16 Battiti” è un libro che invita alla riflessione, un piccolo grande atto di coraggio che risuona nell’animo di chiunque abbia mai provato a trovare il proprio posto nel mondo.