Due Secoli di Servizio: L’Arma dei Carabinieri tra Arte, Memoria e Identità NazionalePalazzo Reale di Milano ospita, fino al 26 giugno, una mostra di straordinaria portata, “Sempre. Ovunque. 211 anni di storia dei Carabinieri”, un viaggio immersivo nell’identità di un’istituzione fondamentale per l’Italia. L’esposizione, curata da Damiano Gullì e allestita con la precisione di toptag, non si limita a ripercorrere eventi storici, ma ne esplora le rielaborazioni artistiche e la percezione sociale attraverso i secoli.Il percorso espositivo si articola in otto nuclei tematici, ognuno dei quali offre una prospettiva unica sul ruolo dei Carabinieri, intrecciando vicende storiche, rappresentazioni artistiche e riflessioni sulla funzione di polizia e di garanzia dello Stato. La mostra si apre con un omaggio al legame profondo tra l’Arma e la città di Milano, dove la sua presenza, a partire dal 1859, si è radicata e sviluppata. Documenti d’archivio, fotografie d’epoca e testimonianze artistiche, come il monumentale scultura di Luciano Minguzzi in Piazza Diaz, evocano un’immagine vivida della presenza capillare dell’Arma nel tessuto urbano milanese.La sezione dedicata alle uniformi e ai bronzi costituisce un affascinante catalogo di simboli e rappresentazioni. Le uniformi storiche, espressione di un’evoluzione continua, affiancano riproduzioni di sei sculture in bronzo, realizzate tra la fine del XIX e la metà del XX secolo, che incarnano l’ideale del Carabinieri come figura di forza, disciplina e dedizione al servizio pubblico.Un capitolo significativo è riservato al cinema, con un ricco apparato di filmati, documentari e spezzoni cinematografici provenienti dall’Archivio dell’Istituto Luce e dalla Cineteca di Milano. Questo nucleo permette di analizzare come l’immagine dell’Arma sia stata costruita e trasformata nel corso del tempo, riflettendo i cambiamenti sociali e culturali del Paese.La sezione “Volti e simboli” presenta un’inedita galleria di ritratti pittorici realizzati da maestri come Pietro Annigoni, Mimmo Paladino e Sandro Chia, che catturano l’essenza dei Carabinieri con sensibilità e profondità. A questi si affiancano stemmi araldici, reinterpretati dal contemporaneo Francesco Clemente, a testimonianza del dialogo tra tradizione e innovazione.La mostra approfondisce poi due pilastri fondamentali dell’attività dell’Arma: il soccorso e la protezione della collettività, e l’applicazione della legge, attraverso un insieme di documenti, dipinti e fotografie che ne illustrano l’impegno costante. Le sezioni dedicate a “Pattuglia” e al rapporto tra i Carabinieri e i cavalli offrono un’ulteriore dimensione del servizio, con opere di artisti come Giovanni Fattori, Ottone Rosai e Ninni Verga, che immortalano momenti di vita quotidiana e di servizio attivo. Infine, l’opera “Quadro Specchiante” di Michelangelo Pistoletto e le sculture luminose di Marco Lodola aggiungono un tocco di contemporaneità, invitando a una riflessione sulla funzione dell’arte come interprete e amplificatore del significato dell’impegno civile e della memoria collettiva. L’esposizione, nel suo complesso, si configura come un tributo all’Arma dei Carabinieri e al suo ruolo imprescindibile nella storia e nell’identità nazionale italiana.