La mostra “La seduzione del colore. Andrea Solario e il Rinascimento tra Italia e Francia”, conclusasi il 30 giugno al Museo Poldi Pezzoli di Milano, ha rappresentato un’occasione irripetibile per riscoprire una figura artistica complessa e affascinante, lungamente offuscata dalla più fulgente luce di maestri contemporanei. Più di venticinque mila visitatori hanno affollato le sale espositive, testimoniando un vivo interesse per un artista che, nel corso dei secoli, ha visto la propria stella risalire e tramontare, subendo alterne fortune di riconoscimento, fino a essere, nel XIX secolo, rivalutato persino al di sopra di Botticelli e Piero della Francesca.La mostra, frutto di due anni intensivi di studio e ricerca, ha permesso di ricostruire la parabola artistica di Andrea Solario, pittore lombardo del XV-XVI secolo, la cui opera si è sviluppata in un contesto storico e culturale di straordinaria vivacità, caratterizzato da un intenso scambio di idee e influenze tra Italia e Francia. La sua attività, intrecciata con le vicende di potenti committenti come Maria de’ Medici, Richelieu, Mazzarino e Luigi XV, riflette le dinamiche di un’epoca segnata da profondi mutamenti politici, religiosi ed economici.Il Poldi Pezzoli, con la sua collezione di straordinaria finezza, ha offerto lo scenario ideale per presentare un corpus di ventiquattro opere, selezionate da un repertorio complessivo di circa cinquanta. Questo nucleo espositivo, arricchito da prestiti di inestimabile valore, tra cui sei capolavori provenienti dal Louvre, ha consentito al pubblico di apprezzare la varietà delle tecniche e dei soggetti affrontati da Solario: ritratti di singolare intensità psicologica, scene religiose di grande commozione, composizioni allegoriche di raffinata eleganza.Un elemento particolarmente significativo della mostra è stato il lavoro di restauro che ha coinvolto diverse opere. Il Poldi Pezzoli si è preso cura del restauro del “Ritratto di donna” proveniente dal Castello Sforzesco, mentre il Louvre ha contribuito con il restauro della “Madonna del cuscino verde”, interventi mirati a restituire alle opere la loro originaria bellezza e a svelare dettagli precedentemente nascosti. La cura del restauro ha permesso di approfondire la comprensione delle tecniche pittoriche utilizzate da Solario e di ricostruire la storia delle opere nel corso dei secoli.Alessandra Quarto, direttrice del Museo, ha sottolineato l’importanza di questa mostra come esempio di come la ricerca scientifica e l’esposizione al pubblico possano coesistere e potenziarsi reciprocamente. L’istituzione si propone di continuare a promuovere la conoscenza del patrimonio artistico attraverso progetti espositivi di elevato profilo, incentivando la collaborazione con musei e università di tutto il mondo e stimolando la curiosità del pubblico verso i processi di ricerca che stanno alla base della valorizzazione del patrimonio culturale. La mostra si configura come un modello di dialogo tra istituzioni culturali e un invito a riscoprire la ricchezza e la complessità del Rinascimento lombardo.
Andrea Solario: la seduzione del colore, un Rinascimento riscoperto.
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