giovedì 25 Settembre 2025
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Milano

Armani, un addio commosso e una collezione Ritorni

Il silenzio, interrotto solo dalla pioggia leggera che accarezzava le vetrate del teatro di via Bergognone, sembrava voler inghiottire la sala.

Poi, un’onda di applausi, quasi palpabile nella sua intensità, si è infranta contro le pareti, un tributo sincero e commosso a Giorgio Armani, figura imprescindibile del panorama della moda italiana e globale.

La sua assenza, pesantissima, era un’entità tangibile, un vuoto lasciato da un uomo che aveva incarnato l’eleganza senza tempo e l’audacia del design.
La sfilata di Emporio Armani, la prima senza la presenza fisica del suo fondatore, si è configurata non come una semplice presentazione di una collezione, ma come un atto di continuità, un passaggio di testimone carico di responsabilità e rispetto.
Il tributo delle modelle, che hanno ripercorso la passerella battendo le mani, ha scatenato una standing ovation collettiva, un’esplosione di emozione che ha risuonato come un eco del cordoglio espresso solo poche settimane prima, quando migliaia di milanesi si sono riuniti per l’ultimo saluto all’uomo che aveva scelto Milano come sua casa e fucina creativa.
La collezione, intitolata “Ritorni”, si rivela molto più di una semplice linea Emporio, destinata a un pubblico più giovane.

Rappresenta l’apertura del cinquantenario dell’azienda, un preludio al grande evento che domenicalmente trasformerà il cortile di Brera in un palcoscenico celebrativo, un museo effimero dove abiti e capolavori artistici dialogano in un’armoniosa sinergia.
“Ritorni” evoca il senso di ritrovamento, la malinconica dolcezza del rientro a casa dopo un viaggio, portando con sé un bagaglio di esperienze sensoriali e visioni evocative.

La collezione è un’immersione nel DNA armaniano, un’esplorazione di forme fluide e colori neutri, un equilibrio delicato tra elementi maschili e femminili che si intrecciano in una danza di ispirazioni.

Motivi ikat, pantaloni dalle reminiscenze orientali, cuffiette, ampie tasche, obi e chiusure che richiamano il kimono, creano un ponte tra culture diverse, reinterpretate in chiave contemporanea.

L’estetica di Armani si manifesta in un guardaroba versatile, un quotidiano speciale che spazia da giacche sartoriali a parka confortevoli, da spolverini eleganti a completi pigiama rilassati.
Gilet, indossati con pantaloni o gonne corte, definiscono un’immagine dinamica e sofisticata.
Per la sera, la leggerezza del nylon si trasforma in abiti impalpabili, abbinati a top tempestati di cristalli e tuniche ricamate, un tripudio di scintillio che cattura la luce e l’attenzione.

La collezione è un’ode all’impegno instancabile di Giorgio Armani, che fino all’ultimo respiro ha riversato passione e dedizione in ogni creazione.
“Per Giorgio, ogni nuova collezione era sempre la più importante,” testimonia chi lo ha affiancato in questo lungo e straordinario percorso, un lascito che continua a ispirare e a definire l’eleganza senza tempo.

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