Nel giugno del 1965, un’ondata di eccitazione inedita attraversò Milano, preludio all’arrivo di un fenomeno globale: i Beatles.
La loro presenza, programmata con due concerti presso il leggendario velodromo Vigorelli, si rivelò un evento complesso da organizzare, segnato da un’iniziale cautela e persino da un certo scetticismo.
L’idea che un gruppo proveniente dall’Inghilterra potesse suscitare un tale fervore in Italia era, all’epoca, percepita come inespressiva.
Eppure, quei due appuntamenti – uno alle 16 e uno alle 21 – consacrarono i Fab Four in un trionfo planetario, lasciando un’impronta indelebile nella storia della musica e del costume.
La mostra “Tutti pazzi per i Beatles”, recentemente inaugurata presso le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, offre un’immersione suggestiva in questo momento cruciale, attraverso un archivio fotografico straordinario.
A cura di Barbara Costa, responsabile dell’Archivio Storico di Intesa Sanpaolo, la mostra espone 62 fotografie che narrano l’intera vicenda, dall’arrivo alla conferenza stampa, fino ai concerti che infiammarono il Vigorelli.
L’archivio Publifoto, da cui provengono le immagini, custodisce oltre 500 fotografie, una testimonianza preziosa che cattura l’essenza della “beatlemania” italiana, seppur espressa con una sfumatura meno enfatica rispetto all’entusiasmo riscontrato in altri paesi.
La mostra rappresenta un’occasione unica per ammirare il risultato di un accurato lavoro di restauro, digitalizzazione e catalogazione, che ha reso l’intero archivio accessibile online (https://asisp.
intesasanpaolo.
com/publifoto/), aprendo un varco verso la storia per appassionati e ricercatori.
L’arrivo dei Beatles, il 23 giugno 1965, fu un vero e proprio evento mediatico.
Provenienti da Lione, furono accolti alla Stazione Centrale da una folla di 2.
000 persone, un mare di volti entusiasti che gridavano i loro nomi.
Un’immagine iconica di quell’accoglienza è immortalata da Tino Petrelli, uno dei fotografi più importanti dell’agenzia Publifoto: i quattro membri dei Beatles, ammassati su una sola Alfa Romeo Spider (nonostante fossero state predisposte ben cinque auto per l’occasione, la folla rese impossibile gestirne di più), circondati da una calca festante.
Il giorno seguente fu dedicato a un servizio fotografico sulla terrazza del Grand Hotel Duomo, con la maestosità del Duomo di Milano che faceva da sfondo, seguito da una conferenza stampa.
Infine, i Fab Four salirono sul palco del velodromo Vigorelli per i due concerti, un momento di pura magia musicale.
Per documentare al meglio questo evento epocale, Publifoto mobilitò un team di sei fotografi talentuosi: Sergio Cossu, Gianfranco Ferrario, Carlo Fumagalli, Benito Marino, Eugenio Pavone e, naturalmente, Tino Petrelli.
L’archivio Publifoto, come sottolinea Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo, è un “patrimonio vivo, condiviso e sempre attuale”, una finestra sul passato che continua a ispirare, sorprendere e stimolare la nostra curiosità, testimoniando l’importanza della memoria storica e l’impatto duraturo di un fenomeno culturale che ha segnato un’epoca.
La mostra rappresenta quindi non solo un omaggio ai Beatles, ma anche un tributo all’arte della fotografia e alla sua capacità di catturare l’anima di un tempo.