Nell’era della conoscenza frammentata e dell’iperconnessione, si rivela cruciale una ri-pensazione del ruolo delle imprese nel tessuto sociale e culturale.
L’auspicio espresso dal presidente di Fondazione Assolombarda e Museimpresa, Antonio Calabrò, durante l’evento “Pordenonelegge”, sottolinea un’urgenza: quella di dislocare e aprire le biblioteche aziendali, in un’azione di ponte tra queste, le istituzioni scolastiche e le biblioteche di quartiere.
Questa non è una semplice operazione di condivisione di risorse, ma una strategia per rafforzare il capitale intellettuale della comunità, contrastando l’appiattimento culturale e promuovendo una comprensione più profonda delle dinamiche economiche e sociali.
Confindustria, attraverso il suo Gruppo Cultura, si impegna in questo percorso, riconoscendo che il miglioramento della qualità della vita individuale e collettiva è intrinsecamente legato alla valorizzazione del contributo che l’economia offre alle nostre democrazie.
Milano, con esempi virtuosi come le biblioteche aziendali di Pirelli e Bracco, dimostra come questa visione possa concretizzarsi.
Queste strutture non sono meri archivi di documenti, ma veri e propri presidi culturali d’impresa, progettati per stimolare il dibattito su temi complessi come l’evoluzione dei mercati, le sfide etiche dell’innovazione e i valori che guidano la responsabilità sociale.
L’importanza di “Pordenonelegge”, un’iniziativa sostenuta dall’imprenditoria, risiede nella sua capacità di incarnare valori condivisi con Assolombarda.
L’attività imprenditoriale non può essere disgiunta dalla promozione della cultura; al contrario, si alimenta e si arricchisce attraverso la capacità di interpretare, comprendere e comunicare storie, processi e trasformazioni.
In un’epoca caratterizzata dalla superficialità e dalla velocità, la capacità di leggere, analizzare criticamente e approfondire diventa un fattore di competitività cruciale per le imprese, ma anche per la crescita personale e civile.
L’imprenditoria, nel suo percorso, è un racconto di metamorfosi, di conflitti irrisolti, di innovazioni disruptive e di rischi calcolati.
Un racconto che, per essere pienamente compreso, necessita di essere condiviso e contestualizzato.
Milano, grazie al contributo delle aziende che ne compongono il tessuto economico, si è sempre distinta in questo racconto, promuovendo un’immagine dell’impresa che va oltre la mera produzione di ricchezza: un’impresa che si fa carico della responsabilità sociale, che investe nella cultura e che contribuisce alla formazione di una cittadinanza consapevole e attiva.
La condivisione delle biblioteche aziendali è un passo ulteriore in questa direzione, un atto di generosità intellettuale che mira a costruire un futuro più equo e prospero per tutti.