cityfood
cityeventi
venerdì 7 Novembre 2025

Così fan tutte: il reality show scaligero sconvolge il pubblico.

La rilettura de “Così fan tutte” alla Scala di Milano, firmata dal regista Robert Carsen, si configura come una provocazione teatrale di straordinaria efficacia, un’immersione audace nel cuore pulsante della cultura del reality show contemporaneo.

Lungi dall’essere una semplice trasposizione, la visione di Carsen decostruisce l’opera di Mozart e Da Ponte, amplificandone le implicazioni morali e sociali attraverso le lenti del voyeurismo mediatico.
L’ambientazione in un contesto di reality televisivo, che evoca titoli come “Love is Blind” o “Temptation Island,” non si limita a un mero espediente scenografico.
Essa funge da metafora tagliente per esaminare la natura effimera dell’amore, la fragilità dei sentimenti e la manipolazione emotiva insita nelle dinamiche di coppia.

I monologhi, eseguiti in stile confessionale, in un’atmosfera che ricorda il “Grande Fratello,” espongono le vulnerabilità e i giochi di potere dei personaggi, svelando le loro vere intenzioni dietro sorrisi e promesse.
Le scene in piscina, illuminate da luci suggestive, e la presenza di operatori sul palco, catturano l’intimità dei protagonisti, trasformando il pubblico in spettatori complici di un esperimento sociale.

La trama originaria, incentrata sulla scommessa di Ferrando e Guglielmo per testare la fedeltà delle loro fidanzate, Dorabella e Fiordiligi, assume in questa rilettura una risonanza particolarmente acuta in un’epoca segnata dalla crescente attenzione mediatica alle relazioni interpersonali.
I “tentatori,” che in un contesto di reality sarebbero figure esterne, qui si celano dietro le sembianze dei due pretendenti, aggiungendo un livello di ambiguità e inganno alla narrazione.

Il ruolo di Don Alfonso, il filosofo, e Despina, la cameriera, si evolve in quello di veri e propri conduttori del reality, figure che orchestrano gli eventi e manipolano le emozioni dei personaggi.

L’efficacia della regia di Carsen risiede nella sua capacità di bilanciare l’ironia e la profondità, la leggerezza e la riflessione critica.
La scena in cui Ferrando e Guglielmo simulano la partenza per la guerra, salendo a bordo di una portaerei affollata di marinai e ballerini, è solo uno dei momenti di impatto visivo che caratterizzano lo spettacolo.

La collaborazione con Luis F.
Carvalho per le scenografie e i costumi, e con Peter van Praet per le luci, contribuisce a creare un’atmosfera suggestiva e coinvolgente.
La direzione musicale di Alexander Soddy, pur non raggiungendo l’intensità della regia, fornisce una solida base interpretativa per l’opera.
In definitiva, la produzione scaligera di “Così fan tutte” rappresenta un’esperienza teatrale stimolante e originale, capace di dialogare con il pubblico contemporaneo attraverso un linguaggio visivo e narrativo innovativo.

La capacità di Carsen di cogliere le implicazioni sociali e morali dell’opera, trasponendole in un contesto attuale, rende questo spettacolo un evento imperdibile per gli amanti dell’opera e per chiunque sia interessato a riflettere sulla natura dell’amore e della fiducia nell’era digitale.

La risposta calorosa del pubblico, culminata in un’ovazione insolita alla Scala, testimonia la potenza e la pertinenza di questa rilettura audace e provocatoria.

- pubblicità -
- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap