lunedì 28 Luglio 2025
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Croce Francescana: Viaggio a Firenze per un Restauro Storico

La croce processionale di Gian Francesco dalle Croci, capolavoro ineguagliabile dell’oreficeria lombarda e testimonianza cruciale del passaggio tra Quattrocento e Cinquecento, intraprende un viaggio verso Firenze.
Il manufatto, custodito con cura nella chiesa di San Francesco a Brescia, sarà affidato agli esperti restauratori dell’Opificio delle Pietre Dure per un intervento complesso e pluriennale, il cui avvio coincide con il significativo ottavo centenario della composizione del “Cantico delle Creature” di San Francesco.
Questa straordinaria opera d’arte, databile al 1501, non è semplicemente un oggetto liturgico, ma una vera e propria summa dell’identità francescana.

La sua genesi affonda le radici in un gesto di profonda devozione: il lascito testamentario di frate Francesco Sansone de Brixia, figura di spicco dell’Ordine Francescano, ministro generale dal 1475 al 1499.
Il committente, uomo di profonda cultura e raffinata sensibilità, fornì indicazioni precise all’artista, delineando un programma iconografico ambizioso.
La croce, concepita come un pantheon visivo dell’Ordine, ospita le effigi dei principali santi francescani, disposti armonicamente lungo i bracci e convergenti verso la figura centrale di Cristo crocifisso e dello stesso San Francesco, colto nel momento sublime della ricezione delle stimmate – un evento teofanico che segna la sua consacrazione.

Gian Francesco dalle Croci, esponente di una prestigiosa famiglia di orafi e argentieri bresciani, impiegò tecniche complesse e raffinate per dare forma a questa visione.
L’argento fuso, sbalzato e dorato, costituisce la base del manufatto, mentre l’uso dello smalto policromo e del rilievo a niello – quest’ultimo impiegato per miniaturizzare scene legate alla Passione e alla Resurrezione di Cristo – conferisce all’opera un’espressività di straordinaria intensità.

La ricchezza decorativa, distribuita su entrambe le facce, sottolinea il profondo legame spirituale tra San Francesco e il Cristo sofferente, evidenziando la sua devozione verso il Crocifisso e il mistero della redenzione.

Il progetto di restauro, frutto di una convenzione tra la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e l’Opificio delle Pietre Dure, si protrarrà fino al 2026.

Durante questo periodo, l’Opificio condurrà un’approfondita analisi dello stato di conservazione, con l’obiettivo di comprendere le alterazioni subite nel corso dei secoli e di definire gli interventi più appropriati.
La Soprintendenza supervisionerà attentamente ogni fase del processo, garantendo il rispetto degli standard più elevati.
Al termine del restauro, la croce tornerà ad essere esposta nella sagrestia della chiesa di San Francesco, protetta da una teca realizzata ad hoc, frutto dell’impegno congiunto della comunità francescana e del frate guardiano Alberto Tortelli, anima promotrice dell’intero progetto, che mira a preservare questo inestimabile patrimonio artistico e spirituale per le future generazioni.
L’iniziativa rappresenta un atto di profonda responsabilità verso il passato, e una celebrazione della fede francescana e del suo impatto culturale e artistico.

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