Il fuoco purificatore ha consumato le vesti di una persona pubblica, lasciando dietro di sé un paesaggio interiore in ricostruzione, paragonabile alla ripartenza di una città distrutta. Fedez, attraverso le telecamere di Gabriele Vagnato in un viaggio tra le coste pugliesi e romagnole, offre un’intima disamina di un percorso di vita segnato da eccessi, rimpianti e una dolorosa presa di coscienza.La sua confessione si apre come un bilancio esistenziale: “Ho la sensazione di aver vissuto molte vite, senza però accumulare una vera saggezza”. Il matrimonio con Chiara Ferragni, descritto come un “Vietnam”, emerge come una ferita ancora aperta, simbolo di un capitolo concluso con sofferenza. Al di là della sfera sentimentale, Fedez analizza i suoi rapporti, il ruolo dei suoi figli e le ambivalenze della sua carriera, offrendo un quadro onesto e a tratti spietato. L’uso di sostanze stupefacenti, inizialmente come valvola di sfogo da effetti collaterali di farmaci psicotropi, si rivela una strategia di coping per arginare un flusso incessante di pensieri angoscianti. La rinuncia all’alcol, a causa di episodi di emorragie interne, rappresenta un ulteriore vincolo in una vita già segnata da fragilità.Tra le esperienze più traumatiche, il pre-Sanremo, il divorzio, l’incongruenza del “Sanremo del limone” e il dissidio con Luis Sal, socio nel fortunato podcast “Muschio Selvaggio”, costituiscono tasselli di un mosaico complesso e doloroso. La nascita del nuovo podcast, “Pulp”, con Mr. Marra, e l’invito a figure politiche di rilievo come Giorgia Meloni e Elly Schlein, riflette una critica alla cultura dominante e alla percezione mediatica generazionale: “la televisione per noi è uno schermo nero, un vuoto”.Fedez dichiara di aver superato l’interesse per il giudizio esterno, focalizzandosi sull’importanza del singolo individuo. Il gossip, che per anni ha alimentato la sua immagine pubblica, viene relegato a un ruolo marginale, incluso il recente coinvolgimento con Clara, artista con cui ha duettato in “Scelte stupide”. La presunta paparazzata con bacio, a suo dire, è un’invenzione generata dall’intelligenza artificiale. La sua attuale condizione sentimentale si definisce con un laconico “meglio di no”, un rifiuto implicito di idealizzazioni e compromessi.La sua autocritica si fa impietosa: ammette una carenza di empatia, una tendenza a dipendenze affettive, un’idealizzazione distorta delle relazioni e una fiducia mal riposta. Questa presa di coscienza sembra essere il motore di un progetto letterario in corso, un tentativo di dare un significato agli episodi più significativi della sua esistenza, di trasformare il dolore in comprensione. “Sto cercando di elaborare episodi della mia vita, provando a dargli un senso”, confessa, delineando il profilo di un uomo alla ricerca di un nuovo equilibrio, di una redenzione attraverso la parola scritta.
Fedez a cuore aperto: tra eccessi, rimpianti e rinascita.
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