giovedì 18 Settembre 2025
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Filarmonica Scala: Trionfo in Corea e Giappone, un legame eterno.

Il ritorno della Filarmonica della Scala in Corea del Sud e Giappone, dopo un’assenza di diciassette anni, ha rappresentato un evento culturale di risonanza ineguagliabile, suggellato da un’accoglienza trionfale che ha trascendentato le aspettative.

L’apice di questo ritorno è intrinsecamente legato alla figura carismatica del maestro Myung-Whun Chung, una figura di riferimento per il pubblico coreano, la cui influenza culturale si configura come un legame indissolubile, paragonabile all’iconicità di Totti per la squadra di calcio della Roma.

La nomina di Chung a direttore musicale del Teatro alla Scala, a partire dal 2027, ha alimentato un’attesa febbrile, culminata con l’esaurimento dei biglietti per il concerto inaugurale a Seoul Art Center Music Hall già a luglio.

La domanda di partecipazione è stata talmente elevata da rendere necessaria la richiesta, inizialmente accolta negativamente, di una seconda data, testimonianza dell’entusiasmo palpabile.

Il tour, che toccherà sette città tra Corea del Sud e Giappone, si configura come un ponte musicale tra due culture, un’occasione per celebrare l’eccellenza orchestrale italiana e rafforzare i legami culturali.

Il concerto si è aperto con l’imponente ouverture de *La forza del destino* di Verdi, una dichiarazione di intenti per un’orchestra italiana che desidera presentare il proprio patrimonio musicale in tutta la sua magnificenza.
Il programma si è poi concentrato su due colonne del sinfonismo russo: il concerto per pianoforte e orchestra n.

2 di Rachmaninov, eseguito dal talentuoso Nicolaj Luganskij nonostante un infortunio al piede, e la sesta sinfonia di Cajkovskij, interpretata con una sensibilità particolare da parte del maestro Chung, che ha saputo cogliere le sfumature più intime e struggenti dell’opera.

Damiano Cottalasso, coordinatore artistico, ha paragonato questo ritorno a un ricominciare una relazione, sottolineando l’importanza di presentarsi al meglio, di curare ogni dettaglio, per offrire al pubblico un’esperienza indimenticabile.

Il pubblico, composto da appassionati di musica classica di tutte le età, ma con una prevalenza di giovani, ha ricambiato l’impegno con una standing ovation prolungata e richieste di bis che hanno visto l’esecuzione di brani iconici come *Cavalleria Rusticana* e l’ouverture di *Guglielmo Tell*.
Il maestro Chung ha espresso il profondo legame che lo unisce ai musicisti della Filarmonica, descrivendo una relazione trentaseienne di amicizia e collaborazione, che lo ha portato a sentirsi parte integrante della famiglia orchestrale.

Michela Linda Magrì, direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura, ha definito l’evento come il concretizzarsi di un sogno, un’occasione di contaminazione culturale tra Italia e Corea, resa possibile dalla presenza di Chung e dall’eccellenza della Filarmonica della Scala.
Il tour proseguirà a Busan, città natale del maestro, dove il pubblico avrà l’opportunità di assistere a un altro concerto che promette di essere altrettanto emozionante e significativo, consolidando l’eredità di un evento culturale che ha lasciato un segno indelebile nel cuore degli appassionati di musica classica.

Questo ritorno non è solo un concerto, ma un dialogo tra culture, una celebrazione dell’arte e un simbolo di amicizia tra l’Italia e l’Asia orientale.

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