Il saluto a Giorgio Forattini, figura emblematica del disegno satirico italiano, si è trasformato a Milano in un’esplosione di colore, un omaggio vibrante che rifletteva l’animo stesso dell’artista scomparso all’età di 94 anni.
La chiesa di Santa Francesca Romana, teatro del commiato, si è riempita di una luce inaspettata, con una folla che ha risposto all’invito della moglie, Ilaria Cerrina Ferroni, scegliendo di indossare abiti dai toni vivaci: rosso fuoco, arancio solare, celeste intenso, giallo brillante.
Un gesto simbolico, un tributo alla passione di Forattini per il colore, per la sua capacità di infondere vitalità e allegria anche nelle più pungenti riflessioni sociali.
Il feretro, avvolto in una compostezza serena, è stato accompagnato dalle note evocative della musica celtica, un universo sonoro che ispirava l’artista durante il suo lavoro creativo.
La scelta musicale, un ulteriore dettaglio che rivela la profondità del suo universo interiore, sottolineava la sua apertura verso culture diverse, la sua capacità di trovare bellezza e ispirazione in forme espressive inusuali.
Tra i presenti, un panorama di volti noti del panorama culturale italiano: Stella Pende, Ferruccio De Bortoli, Chiara Boni, Lina Sotis, testimoni di un’epoca e amici stretti di un uomo che ha saputo interpretare il suo tempo con arguzia e intelligenza.
La partecipazione emotiva è stata straordinaria, un fiume ininterrotto di affetto e riconoscenza per un artista che ha saputo illuminare le ombre della società con il suo umorismo corrosivo e la sua sensibilità acuta.
I fiori, disposti sul feretro, hanno ripreso la palette cromatica dominante, creando un’opera d’arte effimera che celebrava la sua arte e la sua umanità.
Ilaria Cerrina Ferroni, con parole semplici ma profonde, ha sottolineato la sua bontà d’animo e la sua gentilezza, qualità che lo rendevano un uomo amato e rispettato da tutti coloro che lo conoscevano.
Forattini non fu solo un disegnatore, ma un osservatore attento del mondo, un narratore di storie, un interprete del suo tempo capace di tradurre in immagini le contraddizioni e le debolezze dell’uomo contemporaneo.
La sua eredità artistica, fatta di disegni satirici e riflessioni pungenti, continua a ispirare e a far riflettere, testimoniando la sua capacità di lasciare un segno indelebile nella cultura italiana.
Il funerale a colori non fu solo un addio, ma una celebrazione della sua vita e del suo contributo inestimabile alla società.








