La settimana di Cannes è cominciata in modo insolito, con un mix di glamour e autenticità che non ha mai tradito le sue origini. La cerimonia inaugurale si è svolta nel Gran Theatre Lumiere, dove Robert De Niro, Leonardo DiCaprio e Quentin Tarantino hanno riunito le menti più brillanti del cinema mondiale per lanciare la 78/a edizione del festival. Una foto storica che sarà ricordata a lungo, con i tre protagonisti scambiandosi un sorriso eloquente.Il giorno successivo, Tom Cruise è arrivato sulle Croisette con Mission: Impossible – The Final Reckoning, l’ultimo capitolo di una saga d’azione che ha conquistato il cuore dei fan in tutto il mondo. La folla assiepata sotto il sole pomeridiano non si aspettava che la star della Top Gun, ora sessantaduenne ma sempre più agile e coraggioso, si fermasse per autografare i poster e rispondere alle domande dei giornalisti. Tutto questo mentre l’orchestra suonava le colonne sonore del film in una scena che sembrava tratteggiata direttamente dal set.Il vero centro di gravità del festival, tuttavia, è rimasto Robert De Niro, il re della recitazione che ha ricevuto la sua ennesima standing ovation per l’ennesimo omaggio tributatogli da Cannes. Jr., il regista e artista italiano, ha presentato De Niro come un vero grande di Hollywood: “La morte? Non ho scelta, quindi tanto vale non averne paura”, disse con la sua solita schiettezza l’81enne attore. La Palma d’Oro onoraria è stato il corollario naturale a questo tributo.Ma De Niro ha anche mostrato un’altra faccia della sua personalità, quella del figlio che ricorda i suoi miti d’infanzia: Marlon Brando con “Fronte del Porto”, James Dean, Montgomery Clift e Laurence Olivier. E’ stato interessante sentire da lui parlare dei film di John Ford, uno degli autori più rispettati della storia del cinema.Pierfrancesco Favino è tornato a Cannes dopo un anno dal suo debutto come giurato per presentare il suo nuovo ruolo in Enzo, una pellicola delicata e intensa diretta da Laurent Cantet (che non c’era più tra noi) ma realizzata con la maestria di Robin Campillo. È stato bello ascoltare Favino parlare della sua ispirazione e del lavoro fatto insieme all’attrice Anna Ferzetti, reduce dal nuovo film di Paolo Sorrentino.La storia racconta di Enzo, un adolescente che sceglie la strada del manovale e dell’amicizia con due giovani operai ucraini, in fuga dalla guerra. La sua famiglia borghese vuole che vada all’università come il fratello, ma lui è deciso a seguire il suo cuore. “Viviamo in un mondo aggressivo e che ci chiede prestazioni continue”, ha detto Favino. “Non puoi fallire. E questa pressione è spaventosa”.Favino non si tira indietro anche sul tema politico del cinema: ha firmato una lettera al governo e al Ministero della Cultura per chiedere di ascoltare le richieste urgenti e riparare alle incertezze normative e ai ritardi sul tax credit che stanno paralizzando il cinema italiano. “Costruire ponti”, ha detto, è la chiave del successo.E’ stato un inizio di settimana ricco di emozioni a Cannes, dove il concorso sta offrendo due pellicole straordinarie: Sound of Falling di Mascha Schilinski (I Wonder) e Two Prosecutors di Sergei Loznitsa (Lucky Red). La prima è un ritratto poetico e raffinato della storia di quattro ragazze tedesche attraverso epoche diverse, mentre la seconda racconta come una lettera riesca a raggiungere il procuratore locale nell’Unione Sovietica staliniana del 1937.Una settimana che inizia con un mix di sorprese e autenticità, con attori, registi e spettatori uniti per celebrare l’arte cinematografica.