venerdì 26 Settembre 2025
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Lodi: Fotografia Etica, un grido per il mondo.

Il Festival della Fotografia Etica di Lodi si appresta a inaugurare la sua sedicesima edizione, un appuntamento cruciale per il panorama culturale italiano e internazionale, che si propone di essere molto più di una semplice esposizione artistica.
L’immagine di una donna di Gaza che stringe tra le braccia il corpo senza vita del suo bambino, l’opera del fotogiornalista palestinese Loay Ayyoub, sarà l’immagine iconica di questa edizione.

Questa fotografia, cruda e dolorosa, incarna l’urgenza di testimoniare le tragedie che affliggono il mondo, un dovere che il festival si assume con consapevolezza e responsabilità.
La presenza del fotografo, impossibilitato a lasciare il suo paese, si farà sentire attraverso le sue immagini, testimonianze dirette di una realtà drammatica.

Il festival si configura come uno spazio di incontro, di riflessione e di dialogo, un laboratorio di coscienza collettiva.
Oltre le venti mostre esposte in vari luoghi della città, ospiteranno quasi 150 fotografi provenienti da 40 paesi, rappresentanti cinque continenti, per un totale di quasi mille immagini.
Non si tratta di una semplice celebrazione della fotografia, ma di un’opportunità per esplorare temi complessi e spesso marginalizzati: diritti umani, dignità, tutela ambientale, memoria storica.

Il linguaggio visivo, potente ed evocativo, ha la capacità di superare barriere linguistiche e culturali, generando empatia e promuovendo la comprensione reciproca.

Il pubblico è invitato a diventare parte attiva di questa riflessione, a interrogarsi sulle cause delle ingiustizie e a contribuire alla costruzione di un futuro più equo.

Un focus significativo sarà dedicato alla tragedia della Jugoslavia, a trent’anni dal genocidio di Srebrenica.

Questa mostra, frutto di una collaborazione con la Fondazione VII, raccoglie immagini inedite, originariamente pubblicate sulle principali riviste internazionali, e mira a collegare le atrocità del passato con i conflitti contemporanei, offrendo una prospettiva storica più ampia e approfondita.

Il Festival pone l’attenzione sulle ferite ancora aperte, ricordando che la memoria è un elemento essenziale per evitare che simili tragedie si ripetano.

Il “World Report Award – Documenting Humanity” rappresenta il cuore pulsante del festival, premiando reportage che denunciano le disumanità e le sofferenze del nostro tempo.

Federico Ríos, con “Paths of Desperate Hope”, ci conduce nel cuore del Darién, seguendo il percorso disperato di migranti in cerca di una nuova vita.
Un riconoscimento speciale è riservato a Cinzia Canneri, per “Women’s Bodies as Battlefields”, un’indagine toccante sulle violenze subite dalle donne eritree e tigrine, costrette a fuggire dalla dittatura e poi coinvolte in un conflitto devastante.
L’edizione 2025 ospita anche la tappa lombarda del World Press Photo, un’importante vetrina di fotografia documentaria che, da quasi settant’anni, racconta il mondo attraverso gli occhi dei più talentuosi reporter.
Quest’anno, la mostra raccoglie oltre 150 scatti provenienti da tutto il mondo, firmati da autori che collaborano con prestigiose testate internazionali.
Il festival si distingue per la sua capacità di presentare immagini rare e difficilmente reperibili altrove.
Non si tratta di un evento elitario, ma un’occasione per entrare in contatto diretto con i fotografi, ascoltare le loro storie e comprendere meglio il loro lavoro.
L’appuntamento a Lodi rappresenta un’opportunità unica per ampliare i propri orizzonti, confrontarsi con realtà diverse e contribuire a costruire un mondo più consapevole e compassionevole.
Il Festival della Fotografia Etica non è solo un evento culturale, ma un atto di impegno civile.

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